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CICLo AGOSTINIANo di Alhandra

Agostino ferito dall'amore di Cristo

Agostino ferito dall'amore di Cristo

 

 

BENTO COELHO DA SILVEIRA

1706

Alhandra, chiesa di S. João Baptista

 

Agostino ferito dall'amore di Cristo

 

 

 

La scena trae spunto da una leggenda medioevale, che a sua volta riprende un testo di Agostino: "Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?"

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

L'autore mostra Agostino in piedi al centro della scena accompagnato e sorretto da due angeli, mentre si presenta alla vista del Cristo. Il santo indossa il saio nero dei monaci agostiniani ed ha un volto ancora giovanile dall'espressione rapita di fronte alla vista del Cristo, che appare su una nuvola attorniato da angioletti, mentre tiene con entrambe la mani un'asta che sta per conficcare con forza nel petto di Agostino.

 

 

Bento Coelho da Silveira

Bento Coelho da Silveira nacque a Lisbona probabilmente nel 1617, secondo quanto afferma in un suo manoscritto Caetano Alberto da Silva. Fu discepolo di Marcos da Cruz, pittore di una certa fama, e come altri conterranei deve essere stato in Spagna, dove avrebbe conosciuto Peter Paul Rubens e la sua arte. Di Bento si parla in un documento del 1648, dove compare come membro del consiglio della Confraternita di san Luca, di cui fu più volte giudice e dove prestò servizio fino al 1701. Nel 1678 fu nominato pittore reale con lettera del reggente D. Pedro in sostituzione di Domingos Vieira. Verso il 1650 acquistò case in Calçada de Paio de Novais nel Chiado, dove aprì la sua prima bottega. Probabilmente morì nel 1708, quando Lourenço da Silva Paz gli succedette come Pittore Regio.

Lavorò per la Corona, per la nobiltà portoghese e per gli Ordini Religiosi, fra cui Gesuiti, Carmelitani Scalzi, Domenicani, Agostiniani, Francescani, Clarisse, Cistercensi e varie Confraternite. Dipinse tele per i Conventi di Cardais, di San Pietro de Alcântara, per le chiese di san Cristoforo, della Madre ddi Dio, di Nossa Senhora de Jesus, dell'Incarnazione, dei Conventi di Carmo, di Santa Marta, di Nossa Senhora do Bom Sucesso, di Santo Alberto,di Nossa Senhora da Conceição de Marvila. Altre sue opere furono realizzate per la Chiesa del Convento dos Paulistas, di Castelo, di san Rocco, di Nossa Senhora da Quietação, di san Michele, di Ameixoeira, di Sant'Antonio a Évora, di Santa Maria in Loures, della Madre di Santiago a Sesimbra, di san Michele a Castelo Branco, di san Sebastiano a Cernache do Bonjardim, di Santa Maria de Salzedas a Tarouca, di Santa Maria de Almacave a Lamego. La maggior parte delle chiese di Lisbona distrutte dal terremoto del 1755 avevano opere dell'artista.

Ad oggi gli sono state attribuite più di 200 opere, che dipinse fino alla morte.