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CICLo AGOSTINIANo di Alhandra

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

 

 

BENTO COELHO DA SILVEIRA

1706

Alhandra, chiesa di S. João Baptista

 

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

 

 

 

La scena in cui Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino è un tema alquanto diffuso nella iconografia del santo. Il primo a produrre questo tema iconografico fu Huguet, ma sarà Bolswert con le sue incisioni a diffonderlo ampiamente. La valenza di questo soggetto è teologicamente importante sia perché abbondano i testi agostiniani che sottolineano il valore dell'ospitalità al pellegrino, e perché Agostino stesso diede molta importanza all'ospitalità nei suoi monasteri. Già nelle Costituzioni Agostiniane del 1290 si trova il passo che stabilisce per i pellegrini la possibilità di lavarsi i piedi nel monastero. Nel 1686 si ribadisce che bisogna lavare i piedi dei pellegrini come se fossero la persona di Cristo.

Il tema di Agostino che lava i piedi al Cristo ha un grande valore anche teologico, poiché secondo la tradizione degli agostiniani eremitani, Agostino quando era monaco a Tagaste si sarebbe ritirato in un eremo con finalità di pura contemplazione. L'apparizione di Cristo in forma di pellegrino, gli avrebbe imposto di ritornare al mondo per testimoniare con la parola e le opere la vita cristiana.

Bento Coelho realizza la scena in modo classico con Agostino inginocchiato mentre lava i piedi in un catino al Cristo pellegrino. Il santo indossa l'abito nero dei monaci del suo ordine ed è assistito alle sue spalle da due monaci che reggono un panno per asciugare i piedi e una brocca d'acqua per ripulire i piedi. Alla scena assistono anche diversi angioletti che volteggiano intorno alla figura del Cristo.

 

 

 

Bento Coelho da Silveira

Bento Coelho da Silveira nacque a Lisbona probabilmente nel 1617, secondo quanto afferma in un suo manoscritto Caetano Alberto da Silva. Fu discepolo di Marcos da Cruz, pittore di una certa fama, e come altri conterranei deve essere stato in Spagna, dove avrebbe conosciuto Peter Paul Rubens e la sua arte. Di Bento si parla in un documento del 1648, dove compare come membro del consiglio della Confraternita di san Luca, di cui fu più volte giudice e dove prestò servizio fino al 1701. Nel 1678 fu nominato pittore reale con lettera del reggente D. Pedro in sostituzione di Domingos Vieira. Verso il 1650 acquistò case in Calçada de Paio de Novais nel Chiado, dove aprì la sua prima bottega. Probabilmente morì nel 1708, quando Lourenço da Silva Paz gli succedette come Pittore Regio.

Lavorò per la Corona, per la nobiltà portoghese e per gli Ordini Religiosi, fra cui Gesuiti, Carmelitani Scalzi, Domenicani, Agostiniani, Francescani, Clarisse, Cistercensi e varie Confraternite. Dipinse tele per i Conventi di Cardais, di San Pietro de Alcântara, per le chiese di san Cristoforo, della Madre ddi Dio, di Nossa Senhora de Jesus, dell'Incarnazione, dei Conventi di Carmo, di Santa Marta, di Nossa Senhora do Bom Sucesso, di Santo Alberto,di Nossa Senhora da Conceição de Marvila. Altre sue opere furono realizzate per la Chiesa del Convento dos Paulistas, di Castelo, di san Rocco, di Nossa Senhora da Quietação, di san Michele, di Ameixoeira, di Sant'Antonio a Évora, di Santa Maria in Loures, della Madre di Santiago a Sesimbra, di san Michele a Castelo Branco, di san Sebastiano a Cernache do Bonjardim, di Santa Maria de Salzedas a Tarouca, di Santa Maria de Almacave a Lamego. La maggior parte delle chiese di Lisbona distrutte dal terremoto del 1755 avevano opere dell'artista.

Ad oggi gli sono state attribuite più di 200 opere, che dipinse fino alla morte.