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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > TeggianoCICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di Teggiano
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Agostino discute con Ambrogio
MAESTRO CAMPANO
1727
Teggiano, Chiostro del convento agostiniano
Agostino discute con Ambrogio
Racconta Agostino nella confessioni che talvolta gli capitava di incontrare il vescovo Ambrogio. A tal proposito scrive il santo: "Vedendomi, non si tratteneva dal tesserne l'elogio e dal felicitarsi con me, che avevo una tal madre. Ignorava quale figlio aveva lei."
AGOSTINO, Confessioni 6, 2, 2
La scena descritta nella prima lunetta viene descritta da una dicitura in basso a lettere capitali del seguente tenore:
PERTINACE AGOSTIN CON AMBROGGIO SPESSO/ L'ERRORE DE MANICHEI DISCORRE ARGUTO/ COVINTO POSCIA LUI RIMAN PERPLESSO/ QUAS SACRAS CERNIS INSPECTOR TRIEVE PIETATIS [---] CAMILLI DE VERME PA/ TRIS, ET SUORUM FILORUM ABATI MATHEI FELICIS AC CONI LUCHINI POSTAE EPISCO/ PI FUNDANIS; ATQUE OSTUNENSIS: QUI ETIAM NUNC PROSAPIA A VERONA EX COMITIBUS DE VERME OLIM SACELLUS ORIGINEM/ DUCIT SICUT EX ILLIS ETIAM CARDINALIS THADEUS DE VERME. QUI DICTU/ CONUM LUCHINUM DILEXIT ET UT SUUM CONSANGUINEUM RECOGLIOVIT/ AT TU IMITATOR [---] PROSEQUI MEMENTO A.D. MDCCXXVII -
Questa spiegazione ci rivela che il pittore ha voluto qui esprimere il percorso intellettuale e di fede che Agostino percorse a Milano confrontandosi con il vescovo Ambrogio, soprattutto in merito all'eresia manichea che Agostino aveva coltivato in gioventù e dal cui influsso non si era ancora completamente staccato.
L'affresco è piuttosto malconcio, tuttavia si possono individuare i due personaggi principali in piedi che interloquiscono fra loro. Alle loro spalle si nota la presenza di altri personaggi