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CICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di Teggiano

Battesimo di Agostino

Battesimo di Agostino

 

 

MAESTRO CAMPANO

1727

Teggiano, Chiostro del convento agostiniano

 

Battesimo di Agostino

 

 

 

La scena raffigura l'episodio del battesimo di Agostino, accompagnato dal figlio Adeodato e dall'amico Alipio. La dicitura in basso ricorda la faticosa scelta di Agostino di farsi prima catecumeno e poi di abbracciare la religione cristiana facendosi battezzare a Milano dal vescovo Ambrogio: "PENSA E RIFLETTE A OGNI DAR D'HOROLOGGIO/ IN QUEL CH'HA UDITO ALFIN CO SOCIY ANCORA/ RICEVE L'ACQUA (SIC) DA GERMAN D'AMBROGGIO/ [---] LIGIO DEV. NI STUDENTES EI PIETATI CUI PAR. [---] ARDOR HOC [---]/ CUR [---] D.NI PETR'ANTONI ET MICHELANGEL DE COSTANZO EX/ ARBORE CUI [---] FAM A PUTEOLIS ILLE PLATARIU HUC TRADUCTU EST."

Il vescovo Ambrogio è ritto in piedi a sinistra, accompagnato da alcuni chierici, e somministra il sacramento ad Agostino inginocchiato e vestito con costumi settecenteschi. Alle sue spalle sono ordinatamente disposti il figlio Adeodato ed Alipio, anch'essi pronti per essere battezzati.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14

 

Dopo il suo soggiorno a Cassiciaco, l'odierno Cassago Brianza, prosso la villa dell'amico Verecondo, nella primavera del 387; al principio della quaresima, Agostino ritornò a Milano. Con Alipio e Adeodato ottenne l'iscrizione tra i competentes, i catecumeni cioè ritenuti maturi, che avrebbero ottenuto il battesimo per la Pasqua successiva. A Milano partecipò con il vescovo Ambrogio a una preparazione specifica al Battesimo e nella notte del 25 aprile 387, giorno di Pasqua, egli ottenne il lavacro rigeneratore, per mezzo di Ambrogio. Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio, che era stato convertito dalle prediche del vescovo Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. In questa occcasione Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

Si tratta di una leggenda tardiva che attribuisce ai due santi, uniti in questa circostanza solenne, la composizione del Te Deum, di cui ciascuno avrebbe cantato, improvvisandola, una strofa.