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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > TeggianoCICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di Teggiano
Tommaso da Villanova fa la carità ai poveri
MAESTRO CAMPANO
1700
Teggiano, Chiostro del convento agostiniano
Tommaso da Villanova fa la carità ai poveri
La scena descritta nella lunetta è alquanto malconcia. In basso, al centro della pittura, si riesce comunque a leggere il testo che definisce l'argomento trattato dal pittore: "TENTO' PUR DI SVEGLIAR IL PIGRO INGEGNO/ DI TOMMASO [---] CH'AL CIEL ASCESE/ PER AVER DATO A' POVERI IL SOSTEGNO/ REV. S. D. S DONATUS CARRANUS HOC OPUS F.F. AD 1700."
La scena venne fatta dipingere nell'anno 1700 dal priore Donato Carrano e propone un ricordo elogiativo di san Tommaso da Villanova vescovo agostiniano di Valenza.
Nato a Fuenllana nel 1486 Tommaso di Villanova, al secolo Tomás García Martínez, era figlio di un mugnaio, che da bambino crebbe nel vicino paese di Villanueva de los Infantes. Presso l'Università di Alcalá de Henares frequentò i corsi di arte e teologia. Dopo il conseguimento della laurea, nel 1514 divenne professore di filosofia. Nel 1516 decise di entrare nell'ordine agostiniano nel convento di Salamanca. Nel 1518 professò i voti perpetui e fu ordinato sacerdote. Asceta e predicatore, per i suoi meriti fu nominato priore in vari conventi, poi priore provinciale per l'Andalusia e la Castiglia. Sotto la sua guida partirono i primi missionari agostiniani nelle Americhe.
L'imperatore Carlo V lo scelse come suo consigliere spirituale e confessore personale. La stima nei suoi confronti era tale da venir proposto alla nomina ad arcivescovo di Granada. Tommaso tuttavia declinò l'invito per umiltà, ma nel 1544, sollecitato dal Papa, accettò l'elezione ad arcivescovo metropolita di Valencia anche se continuò a occuparsi del suo ordine religioso.
Malato di angina pectoris, Tommaso di Villanova spirò l'8 settembre 1555 e i suoi resti mortali sono esposti nella cattedrale di Valencia. Per la santità della sua vita venne beatificato il 7 ottobre 1618 da papa Paolo V. Papa Alessandro VII quaranta anni dopo lo ha proclamato santo il 1 novembre 1658.
L'episodio descritto richiama una delle caratteristiche di san Tommaso di Villanova e cioè il desiderio di fare carità ai poveri e bisognosi. Da Arcivescovo si propose d'osservare scrupolosamente la regola di risparmiare per sé molto e dare molto ai poveri. La scena rappresenta una folta schiera di personaggi di poveri e bambini in attesa di ricevere un gesto di carità.