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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > FabrianoCICLo AGOSTINIANo di Allegretto Nuzi a Fabriano
Agostino benedice due fedeli
ALLEGRETTO NUZI
1350
Chiesa di sant'Agostino a Fabriano
Agostino benedice due fedeli
Agostino è seduto in trono: stende le braccia e pone le mani sulla testa di un uomo alla sua destra e di una donna alla sua sinistra. Costoro sono inginocchiati con le braccia incrociate sul petto. L'uomo e la donna ai piedi di Agostino rappresentano forse i religiosi e le religiose che si richiamano alla Regola agostiniana.
Tuttavia potrebbero anche essere i benefattori della chiesa o i committenti il ciclo degli affreschi. La scena è semplice nella sua struttura, ma imponente e maestosa. L'affresco ha una composizione serrata, figure dai gesti sospesi: le mani non serrano l'oggetto su cui si posano, mentre le braccia si levano solo per benedire. Questa immobilità delle forme e l'espressione irreale dei visi conferiscono molta poesia alle scene e le spiritualizzano.
Rinati ormai dall'acqua e dallo Spirito, voi vedete sotto una luce nuova e percepite con novella pietà questo cibo e questa bevanda che sono sulla mensa del Signore. L'impegno di questo discorso e la premura con cui vi abbiamo partorito perché in voi sia formato il Cristo ci spinge a mettere in evidenza alla vostra infanzia il significato di questo sacramento così grande e divino, di questa medicina così splendida e nobile, di questo sacrificio così sublime e accessibile. Questo sacrificio ormai non viene più immolato nella sola città terrena di Gerusalemme, non in quel tabernacolo che costruì Mosè o in quel tempio che costruì Salomone (questi erano l'ombra dei beni futuri) ma, com'era stato predetto dai Profeti, viene immolato dall'Oriente fino all'Occidente, e offerto a Dio quale vittima di lode secondo la grazia del Nuovo Testamento.
Non più tra mandrie di animali si sceglie la vittima da uccidere; non più pecore o capri vengon menati ai sacri altari; ormai il sacrificio dei nostri tempi è il corpo e il sangue del Sacerdote stesso. E già da tanto tempo nei suoi riguardi era stato profetizzato nei Salmi: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech. E come Melchisedech, sacerdote del Dio altissimo, abbia offerto pane e vino quando benedisse il nostro padre Abramo, lo leggiamo e lo sappiamo dal libro della Genesi. Presenza reale del corpo e del sangue di Cristo.
AGOSTINO, Discorso 228/B, Nel giorno di Pasqua sui Sacramenti