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CICLo AGOSTINIANo di Fabriano

Agostino consegna la sua regola ai frati, affresco di Framncesco di Bocco nella chiesa agostiniana di Fabriano

Agostino consegna la sua regola ai frati

 

 

FRANCESCO DI BOCCO

1350-1400

Chiesa di sant'Agostino a Fabriano

 

Agostino consegna la Regola

 

 

 

Questo affresco è composto come una miniatura da due distinte parti: Agostino da un lato e i monaci dall'altro sono separati da un pulpito dove è aperto un libro che riporta le prime parole della Regola: ANTE OMNIA FRATRES KARISSIMI DILIGATUR DEUS. Agostino è sontuosamente seduto a destra: benedice alla latina un gruppo di undici monaci disposti su tre file. Il primo monaco alza le mani verso il libro che Agostino indica con la destra.

L'affresco è tagliato a metà da un fregio: sopra troviamo quattro torri e le volte dell'abside. L'autore dell'affresco è secondo la tradizione Francesco di Bocco: decorava la sala del refettorio. Altri affreschi dovevano essere visibili sulle pareti della chiesa, ma purtroppo sono andati persi. Due frammenti superstiti rappresentano una crocifissione e un Eremita che benedice la mano divina.

 

L'opera, oggi conservata nella Civica Pinacoteca di Fabriano, è attribuita a Francesco di Bocco, un frescante locale del XIII secolo, che la dipinse in origine per il refettorio della chiesa di sant'Agostino, dove è conservato un ciclo agostiniano attribuito ad Allegretto Nuzi. In un ampio contesto architettonico l'autore ci presenta la scena della consegna della regola agostiana ai frati eremitani che, sulla sinistra, vestiti con il saio nero, aprono le mani per accoglierla. Agostino, vestito da vescovo, li benedice mentre alza il libro con l'incipit della regola.

La scena ha un alto valore simbolico poiché nel XIII secolo nasce l'Ordine agostiniano che faceva ascendere le sue origini direttamente al santo.

 

Progredendo intanto l'insegnamento divino, coloro che nel monastero servivano a Dio sotto la guida del santo Agostino e insieme con lui, cominciarono ad essere ordinati preti della chiesa di Ippona.

11. 2. Così di giorno in giorno s'imponeva e diventava più evidente la verità della predicazione della chiesa cattolica, e così anche il modo di vita dei santi servi di Dio, la loro continenza e assoluta povertà: perciò dal monastero che quel grande uomo aveva fondato e fatto prosperare con gran desiderio (varie comunità) cominciarono a chiedere e ricevere vescovi e chierici, sì che allora prima ebbe inizio e poi si affermò la pace e l'unità della chiesa.

11. 3. In fatti circa dieci uomini santi e venerabili, continenti e dotti, che io stesso ho conosciuto, il beato Agostino, richiesto, dette a diverse chiese, alcune anche molto importanti.

11. 4. D'altra parte costoro, che dal loro santo modo di vita venivano a chiese di Dio diffuse in vari luoghi, si dettero ad istituire monasteri, e poiché cresceva lo zelo per l'edificazione della parola di Dio, preparavano a ricevere il sacerdozio fratelli, che furono messi a capo di altre chiese.

POSSIDIO, Gesta Augustini 11, 1-4