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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > FabrianoCICLo AGOSTINIANo di Allegretto Nuzi a Fabriano
Particolare della liberazione di un prigioniero
ALLEGRETTO NUZI
1350
Chiesa di sant'Agostino a Fabriano
Agostino defunto libera un prigioniero
Agostino compare a cavallo, con in testa la mitra e le mani inguantate. Con la mano destra levata benedice un prigioniero, che con aria gioiosa, tende verso di lui gli strumenti della sua prigionia. Due altri prigionieri abbandonano in alto la loro prigione e uno sembra posare i piedi sulle spalle dell'altro. Il viso del santo esprime una grande pietà interiore.
Un angelo lo guida verso la prigione: altri due fanno da scorta. La scena è alquanto colorata: bianco il cavallo, rosa il mantello di Agostino, rosa i vestiti degli angeli, grigie le vesti dei prigionieri. Questo miracolo è frequentemente descritto nei cicli: l'Agostino a cavallo è una moda del XIV secolo.
Alcuni Pavesi erano prigionieri del Duca di Malaspina, che rifiutava dare loro da bere per estorcere un forte riscatto. Alcuni erano già in agonia ed altri si sorreggevano bevendo dell'orina. Uno di loro molto giovane e che aveva per S. Agostino una devozione speciale ne implorò l'aiuto.
Verso mezzanotte il santo gli comparve, presolo per mano, lo condusse sulle rive del fiume, con delle foglie di vite bagnate nell'acqua gli temperò l'arsura.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea