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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > RabastensCICLo AGOSTINIANo a Rabastens
Agostino viene consacrato vescovo da Megalio
MAESTRO FRESCANTE DI RABASTENS
1318 ca.
Chiesa di Notre Dame du Bourg a Rabastens
Consacrazione a vescovo di Agostino
Un vescovo mette una mitria sulla testa di un Agostino dal viso molto giovanile. Inginocchiato, Agostino tiene le mani giunte. E' vestito con una semplice tunica ed ha il capo con l'aureola dei santi.
Due accoliti sulla destra reggono in mano due ceri accesi, come nella scena del battesimo. Un secondo vescovo assiste il primo vescovo nel corso della cerimonia. Si tratta sicuramente di Megalio e Valerio.
Il beato Valerio, vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e dell'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino venisse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo assieme a lui ... Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona e a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse subito messa in atto.
POSSIDIO, Gesta Augustini 8, 1-3
Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.
PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano
Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.
AGOSTINO, Lettera 213, 4