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PITTORI: Anonimo piemontese

Sant'Agostino presenta dei donatori

Sant'Agostino presenta dei donatori

 

 

ANONIMO PIEMONTESE

1500-1549

Milano, Asta Finarte

 

Sant'Agostino presenta dei donatori

 

 

 

La scena ci presenta un sant'Agostino mentre accompagna alcuni donatori. Probabilmente è uno scomparto di un polittico di grandi dimensioni, dipinto con la tecnica a tavola. L'opera è apparsa a Milano a un'Asta Finarte del 12 dicembre 1989. La pittura è stata attribuita ad un anonimo pittore piemontese cinquecentesco e sicuramente costituisce una copia abbastanza fedele di un analogo lavoro prodotto da Gerolamo Giovenone ed oggi conservato nella chiesa di sant'Agostino a Vercelli.

Agostino è rappresentato dal pittore con i suoi consueti attributi di vescovo: porta la mitra in testa e ha nella mano sinistra il bastone pastorale. Indossa tuttavia una tunica nera, il saio dei monaci agostiniani. L'opera si trova infatti a Vercelli, dove probabilmente è stata commissionati dai Canonici Lateranensi che seguono la regola agostiniana e che risiedono in quella città.

Agostino sembra proteggere sotto la sua ala cinque personaggi, sicuramente dei devoti o pii benefattori della chiesa e sembra debba presentarli a qualcuno, probabilmente la Madonna con il Bambino. La figura di Agostino è di statura gigantesca, sproporzionata rispetto ai devoti, quasi a rimarcarne la differenza di forza spirituale. Sullo sfondo si apre un panorama animato da rocce e semplici alberi di chiaro gusto quattrocentesco.

 

Qualche volta Agostino viene presentato assieme a devoti o fedeli: si tratta di raffigurazioni votive in cui il committente desidera mettere in risalto la sua particolare devozione al santo secondo una consuetudine cara alla mentalità medioevale. La devozione ai santi è antichissima nella Chiesa; le sue radici affondano nel culto familiare dei defunti presente in tutti i popoli, anche ai nostri giorni. La Chiesa infatti riporta il legame familiare, fondato sui vincoli del sangue, alla dimensione della nuova Famiglia dei figli di Dio, rinati attraverso il sacramento del battesimo.

Nasce da qui l'uso di riunirsi a pregare presso le tombe dei defunti, specialmente perché i primi morti cristiani furono i martiri Stefano e Giacomo. Non si trattò quindi soltanto di fratelli nella fede, ma di fratelli morti per la fede.

Il santo è spesso un modello da imitare, una vita che in modo eloquente incarna i valori del vangelo.