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Agostino ferito dall'amore di Cristo
GASPAR DE CRAYER
1638-1648
Londra, Dulwich Picture Gallery
Agostino ferito dall'amore di Cristo
L'opera di De Crayer è dipinta ad olio su un pannello di piccole dimensioni: 46,3 cm di altezza per 34 cm. di larghezza. La scena si riferisce all'episodio di Agostino che è ferito dall'amore di Cristo come emerge dall'incipit delle Confessioni:
"Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza."
AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1
L'episodio venne ripreso con enfasi dallo scrittore Cornelius Lancelotz in un suo brano all'interno di una Vita di sant'Agostino che pubblicò ad Anversa nel 1616: "Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sageiitaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanciatum Augustini cor fuisse."
CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S.R.E. doctoris vita
La struttura ideata da De Crayer vede Agostino vescovo al centro della scena in atteggiamento estatico che ha la mano sinistra sul cuore e la destra aperta, con ampio gesto del braccio, a ricevere l'amore di cristo che vola verso di lui su un canale di luce con un cuore alato. Attorno a lui troviamo fedeli che partecipano attivamente e con sentimento al suo momento di forte spiritualità: la mitra è tenuta in mano da un chierico, il bastone pastorale da un bambino con le ali di un angelo, mentre un libro aperto sta ai suoi piedi. Angeli in alto a sinistra seguono con attenzione la scena, mentre sulla sinistra in basso un papa indica, rivolgendosi allo spettatore, la scena principale. Agostino ha un viso di persona adulta, ma dall'aspetto ancora giovanile, con una folta barba che gli copre il viso fino al mento. L'intero episodio è ambientato in un luogo senza tempo definito da una architettura sobriamente classica.
Gaspard de Crayer
Gaspard de Crayer è stato un pittore barocco fiammingo, nato ad Anversa nel 1584 e morto a Gand nel 1669. Fu un allievo di Raphael van Coxcie, ma ben presto superò il maestro tanto da venir nominato pittore di corte dei Paesi Bassi a Bruxelles. Gli venne assegnata una pensione considerevole e iniziò a lavorare nelle chiese e nelle strutture pubbliche di quella città. Si trasferì in seguito a Gand, dove produsse notevoli e importanti opere assai celebrate dai suoi contemporanei.
Della sua opera "il centurione e Cristo", dipinta per il refettorio della Abbazia di Afflinghem, Rubens disse: "Crayer, nessuno lo sorpasserà". Era uno dei pittori fiamminghi più eminenti e, quantunque non molto creativo, era un disegnatore perfetto e possedeva una eccellente cromia. Le sue composizioni sono semplici, corrette, dal colore libero e fresco, paragonabili soltanto a quelle di Van Dyck.
In molte sue opere importanti ha impiegato gli aiuti De Vadder ed Achtschellinck, soprattutto per colorare gli sfondi i paesaggi.
Per sé solitamente riservava la composizione e le figure. Il suo lavoro più famoso è "la morte della Vergine" che è conservato a Madrid, mentre il suo ritratto più noto è quello dell'infante cardinale Ferdinando, il fratello del re della Spagna, sopra a un cavallo.
Ci sono altre sue pitture a Bruxelles, tre a Gand, una ad Anversa ed varie a Amsterdam, Monaco di Baviera, Nancy, a san Pietroburgo, Rotterdam e a Parigi. Crayer fu ritratto da Van Dyck, la cui opera fu ripresa in una incisione da Pontius.