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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MATTHAUS GUNTHER
1738
Friedberg, chiesa di Herrgottsruh
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
L'affresco che riproduce l'immagine di sant'Agostino vescovo, opera di Matthäus Günther, compare in un grande ciclo pittorico nella chiesa meta di pellegrinaggi di Herrgottsruh a Friedberg.
Il tema principale di questi dipinti è La salvezza del mondo attraverso Gesù Cristo, il cui monogramma è al centro dell'intero programma. Dal punto di vista dei soggetti trattati negli otto campi, in cui è divisa la superficie pittorica, gli affreschi si riferiscono alla redenzione di Cristo. A partire dalla Caduta dell'Uomo, Adamo ed Eva vengono espulsi dal Paradiso; successivamente l'umanità è rappresentata dalle quattro parti del mondo. Segue la salvezza per mezzo di Gesù Cristo, grazie al sì di Maria Immacolata, che viene espressamente richiamata nella pala sopra l'altare maggiore. Questa pala include anche la raffigurazione dell'epifania. La struttura degli affreschi si rivela allo spettatore nella composizione dei continenti, a ciascuno dei quali un angelo annuncia la parola di salvezza di Dio:. Nel corridoio nord troviamo l'Ascensione di Cristo con l'iscrizione LUCAE. CAP: XXIV U: XLVIII. Segue la Guarigione dei malati allo stagno di Bethseda con l'iscrizione sulla tromba delle scale: JOAN: CAP. VU XXXIV. Nella navata si ammira l'ultimo giudizio e lateralmente Matthaus ha dipinto i quattro padri della chiesa e la Glorificazione dell'Agnello apocalittico con i quattro simboli evangelici.
Agostino è stato qui raffigurato nelle sue vesti episcopali con la mitra in testa mentre sta scrivendo allo scrittoio. Il volto del santo esprime un viso dai lineamenti maturi, quasi da vecchio, con una folta barba grigia che gli copre le guance. Alle sue spalle si intravede il bastone pastorale.
Matthaus Gunther
Tipico affreschista rococò della Germania meridionale, nato ad Unterpeissenburg presso Wessobrunn, in Baviera, Matthaus Gunther (1705-1788) fu probabilmente educato nella seconda località, allora sede di una scuola di pittura ad affresco. Successivamente Gunther si recò a Monaco ed entrò nella bottega di un rinomato pittore Cosmas Damian Asam, del quale fu per cinque anni assistente ed aiuto nell'esecuzione di alcuni affreschi. Nel 1731 partì per Augsburg dove si sposò ed aperse una bottega indipendente, assumendovi le funzioni di maestro. Secondo gli usi del tempo, egli trascorreva l'estate nelle diverse località nelle quali dipingeva ad affresco, mentre d'inverno tornava al suo lavoro di bottega in Augsburg, eseguendovi pale d'altare e bozzetti o studi ad olio degli affreschi che gli erano commessi e che avrebbe realizzati nella stagione successiva. Dapprima, come nei suoi giovanili affreschi di Sterzing, nel Tirolo, (1733) le sue decorazioni architettoniche si presentavano un po' pesanti, ma ben presto, alleggerendo il tessuto cromatico con l'innesto di una gamma di toni argentei, sia le figure che gli sfondi architettonici acquisirono una leggerezza tipicamente rococò. Verso la fine del quinto decennio del secolo egli spesso soppresse tali incorniciature per conferire maggiore libertà ed asimmetria alla composizione. Fu in tale periodo ch'egli lavorò ad Amorbach ed ebbe la possibilità di studiare direttamente alcune tra le ultime opere di uno dei maggiori pittori italiani del Rococò, Giovan Battista Tiepolo. Da tale esperienza derivò a Gunther una pittura ancor più ariosa e leggera anche sotto il profilo cromatico. Malgrado la spietata concorrenza di altri cospicui rappresentanti della fiorente scuola pittorica della Germania del Sud, le commissioni piovevano nella sua bottega e provenivano dai grandi monasteri della Baviera e della Svevia, nonchè da alcuni ragguardevoli committenti privati. Gunther fu eletto condirettore dell'Accademia di Augsburg nel 1762 e conservò tale incarico per ventidue anni; morì nel 1788, due anni dopo la scomparsa del suo unico figlio.