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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Trecento: Bartolo di FrediPITTORI: Bartolo di Fredi
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
BARTOLO DI FREDI
1390
San Gimignano, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Le scene che raffigurano a mezzo busto i quattro Dottori della Chiesa sono delimitate nelle vele da cornici mistilinee, mentre le nervature della crociera sono decorate con un motivo fogliaceo entro cornici polilobate. Il santo è raffigurato come vescovo con la mitra in testa mentre sta scrivendo con uno stilo.
Gli affreschi un tempo completamente ricoperti dallo scialbo e ancora verso la metà dell'Ottocento era visibile soltanto la Natività della Vergine. Non molto tempo dopo venne scoperta anche la Dormitio Virginis. Nel 1912 furono ritrovate tracce di affreschi soprastanti le scene già visibili, ma solo alla fine del 1932 a Cesare Vagarini venne affidato l'incarico della totale rimozione dello scialbo e del restauro degli affreschi. I lavori proseguirono fino al 1936. Un frammento, che raffigura tre volti femminili, staccati a massello sulla sinistra della scena con la Presentazione al tempio, è conservato nel locale della Pinacoteca. L'attribuzione a Bartolo di Fredi è stata raramente messa in dubbio, anche se qualche storicoi indica quale autore un pittore della cerchia di Simone Martini e Lippo Memmi. La tendenza a proporre i grandi testi pittorici della prima metà del secolo, in particolare dei fratelli Lorenzetti, ma anche dell'ambito martiniano, evidente nelle opere di Bartolo di Fredi assume in questi affreschi valore esemplare.
Bartolo di Fredi
Imitando lo stile di Simone Martini e di Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Bartolo si caratterizza come uno dei rappresentanti più tipici della scuola senese, con una forte personalizzazione per uno stile che possiamo definire alquanto "decorativo". Fu comunque uno dei pittori più importanti della seconda metà del Trecento, sia a Siena, che nelle città limitrofe che ancora oggi conservano numerose sue opere. L'anno in cui il nostro pittore viene citato per la prima volta è nel 1353 quando con il pittore Andrea Vanni aprì una bottega a Siena. La sua opera firmata più antica che ci sia pervenuta è la Madonna della Misericordia che oggi si conserva nel Museo Diocesano di Pienza. A Siena realizzò intorno al 1361 alcune opere, oggi perdute, nel Palazzo Comunale. A San Gimignano nella cappella alla destra dell'altare maggiore in Sant'Agostino dipinse nel 1374-1375 alcuni affreschi con scene della Vita della Vergine. Dal 1377 al 1380 fu impegnato nella decorazione della cappella maggiore del Duomo di Volterra. Negli anni ottanta del Trecento Bartolo fu impegnato in numerose commissioni per le chiese dei vari ordini mendicanti di Montalcino, fra cui il ciclo della vita di sant'Agostino nella omonima chiesa. Sempre a Monticiano nella sala sala capitolare della chiesa di Sant'Agostino si trova l'affresco che qui presentiamo con la Madonna in trono e sant'Agostino e il beato Antonio Patrizi da Monticiano.