Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Trecento: Bartolo di Fredi

PITTORI: Bartolo di Fredi

Bartolo di Fredi, Madonna in trono e il beato Antonio Patrizi nella Sala Capitolare del convento di S. Agostino a Monticiano

Madonna in trono con Agostino e il beato Antonio Patrizi

 

 

BARTOLO DI FREDI

1380-1388

Monticiano, Sala Capitolare del Convento agostiniano

 

Madonna in trono con Agostino e il beato Antonio Patrizi

 

 

 

 

L'affresco è conservato nella Sala Capitolare della chiesa di S. Agostino a Monticiano sulla strada che da Siena porta a Massa Marittima e fu dipinto probabilmente fra il 1380 e il 1388. A fianco della Madonna in trono sono stati raffigurati il beato Antonio Patrizi da Monticiano (morto nel 1312) ed Agostino in qualità di vescovo.

L'opera è piacevole e di una narratività quasi gozzoliana: Bartolo riesce a creare un ambiente sereno con i visi che esprimono devozione e stupore con qualche venatura di pietismo. Bartolo di Fredi fu un pittore italiano attivo nella seconda metà del secolo XIV (Siena 1330 circa - San Gimignano 1410), uno dei più operosi del tempo. Ma le sue numerose opere svelano l'intrinseca debolezza del suo linguaggio artistico, ridotto a una sigla eclettica, derivata da Simone Martini, dai Lorenzetti e da Niccolò Tegliacci, di cui forse fu scolaro. Il primo documento che lo ricorda è del 1353, associato con Andrea Vanni; del 1367 è la sua opera più celebre: il ciclo di affreschi dell'Antico Testamento nella collegiata di San Gimignano, in cui cercò di continuare il Barna.

In San Gimignano suoi sono alcuni affreschi in S. Agostino, con Storie della Madonna. Del 1364 è una sua Madonna di Misericordia nel museo di Pienza, studiata su Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini. Del 1382 sono una pala d'altare con la Deposizione della Croce e altre storie per la chiesa di S. Francesco in Montalcino, ora nel municipio; del 1388 un'altra pala per la stessa chiesa, ora spartita tra Montalcino e Siena. Nel 1389 lavorò con suo figlio Andrea di Bartolo e Luca di Tommè a una pala commessa dalla corporazione dei calzolai per il duomo di Siena; nel 1393 eseguì a Siena affreschi per la sala del Mappamondo nel Palazzo del Popolo; nel 1407 fece testamento. Affreschi si trovano a San Lucchese presso Poggibonsi, Paganico, Montalcino e Volterra.

Altre sue opere a Siena (tra cui l'Adorazione dei Magi della Pinacoteca Nazionale), nel Senese (Poggibonsi, Torrita), a Parigi (Louvre), a Firenze (Uffizi), a Boston, a New York.

 

 

Bartolo di Fredi

Imitando lo stile di Simone Martini e di Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Bartolo si caratterizza come uno dei rappresentanti più tipici della scuola senese, con una forte personalizzazione per uno stile che possiamo definire alquanto "decorativo". Fu comunque uno dei pittori più importanti della seconda metà del Trecento, sia a Siena, che nelle città limitrofe che ancora oggi conservano numerose sue opere. L'anno in cui il nostro pittore viene citato per la prima volta è nel 1353 quando con il pittore Andrea Vanni aprì una bottega a Siena. La sua opera firmata più antica che ci sia pervenuta è la Madonna della Misericordia che oggi si conserva nel Museo Diocesano di Pienza. A Siena realizzò intorno al 1361 alcune opere, oggi perdute, nel Palazzo Comunale. A San Gimignano nella cappella alla destra dell'altare maggiore in Sant'Agostino dipinse nel 1374-1375 alcuni affreschi con scene della Vita della Vergine. Dal 1377 al 1380 fu impegnato nella decorazione della cappella maggiore del Duomo di Volterra. Negli anni ottanta del Trecento Bartolo fu impegnato in numerose commissioni per le chiese dei vari ordini mendicanti di Montalcino, fra cui il ciclo della vita di sant'Agostino nella omonima chiesa. Sempre a Monticiano nella sala sala capitolare della chiesa di Sant'Agostino si trova l'affresco che qui presentiamo con la Madonna in trono e sant'Agostino e il beato Antonio Patrizi da Monticiano.