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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > LeclercCICLo AGOSTINIANo di leclerc a Parigi
Agostino predica ai suoi frati
JEAN DE LE CLERC
1580-1586
Cabinet des estampes della Biblioteca Nazionale di Parigi, al dossier Rd2 Augustin éveque
Agostino predica ai suoi frati
La legenda esplicativa riporta: Hi sunt servi tui, fratres tui, fratres mei, quos filios tuos esse voluisti dominos meos, quibus iussisti ut serviam si vole tecum de te vivere. L'incisore ha interpretato la scena in maniera eclatante, in rapporto alla vita contemporanea di una comunità di canonici agostiniani. Agostino, vescovo, sta su un ambone e si rivolge a dei canonici seduti in buon ordine di fronte a lui nei propri stalli. In fondo si nota l'altare sormontato da un tabernacolo a baldacchino. La scena ha una propria vivacità che nasce dalla contrapposizione fra l'uno e i molti.
I rapporti fra Agostino e i suoi primi seguaci furono descritti da Possidio, che ricorda la nascita di alcuni monasteri di uomini e di donne che seguivano gli insegnamenti di Agostino. Con la costituzione dell'Ordine Agostiniano nel 1256, i primi storici dell'Ordine coltivarono la diretta dipendenza della loro Istituzione da Agostino, creando un trait-d'union fra presente e passato condito spesso da leggende.
HENRI DE FRIEMAR, De origine et progressu Ordinis fratrum Eremitarum sancti Augustini
5. 1. Fatto prete, subito istituì un monastero accanto alla chiesa e cominciò a vivere con i servi di Dio secondo il modo e la norma stabiliti al tempo degli apostoli. Soprattutto, in quella società nessuno doveva avere alcunché di proprio ma tutto per loro doveva essere in comune, e ad ognuno doveva esser dato secondo le proprie necessità: proprio questo egli aveva già fatto precedentemente, allorché era tornato d'oltre mare a casa sua.
5. 2. Il santo Valerio, che lo aveva ordinato, com'era uomo pio e timorato di Dio, esultava e rendeva grazie a Dio di aver esaudito le sue preghiere. Diceva che molto spesso aveva pregato che per volontà divina gli fosse concesso un uomo che fosse in grado di edificare la chiesa di Dio con la parola di Dio e con retta dottrina: infatti egli si riconosceva poco adatto a questa incombenza, in quanto era greco ed era poco versato nella lingua e nelle lettere latine.
5. 3. Egli affidò al suo prete l'incarico di spiegare in chiesa il Vangelo alla sua presenza e di predicare frequentemente, contro quella che è la consuetudine delle chiese d'Africa: per tal motivo alcuni vescovi lo criticavano.
5. 4. Ma quell'uomo venerabile e previdente, ben sapendo che nelle chiese d'Oriente così si faceva comunemente e provvedendo all'utilità della chiesa, non si curava delle critiche dei detrattori, purché fosse compiuto dal prete ciò ch'egli sapeva non poter esser fatto da lui vescovo.
POSSIDIO, Gesta Augustini 5, 1-4