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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > LeclercCICLo AGOSTINIANo di leclerc a Parigi
Agostino ascolta il racconto di Ponticiano
JEAN DE LE CLERC
1580-1586
Cabinet des estampes della Biblioteca Nazionale di Parigi, al dossier Rd2 Augustin éveque
Alipio ed Agostino discutono il racconto di Ponticiano
La legenda riporta: Quid patimur ? Quid est hoc ? Quid audisti ? Surgunt indocti et celum rapiunt et nos cum doctrinis nostris sine corde ecce ubi volutamur in carne et sanguine. Ponticiano ha un cappello in testa e il corpo robusto sotto un ampio mantello. Sta per uscire: sul tavolo sono disposti due libri aperti e Agostino, con il cappello in testa, fa ampi gesti ad Alipio per manifestargli la sua commozione. Costui apre le mani in segno di impotenza. La scena è strutturata secondo i canoni dell'iconografia antica che metteva sulla stessa tavole due scene successive.
Un certo giorno ecco viene a trovarci, Alipio e me, né ricordo per quale motivo era assente Nebridio, un certo Ponticiano, nostro compatriota in quanto africano, che ricopriva una carica cospicua a palazzo. Ignoro cosa volesse da noi. Ci sedemmo per conversare e casualmente notò sopra un tavolo da gioco che ci stava davanti un libro. Lo prese, lo aprì e con sua grande meraviglia vi trovò le Lettere dell'Apostolo cristiano e battezzato ... Ci raccontò la storia di Antonio, un monaco egiziano, il cui nome brillava di chiara luce fra i tuoi servi, mentre per noi fino ad allora era oscuro.
AGOSTINO, Confessioni 8, 6, 14
Nello stesso tempo venne d'Africa un tal Ponziano, amico di Agostino, che gli parlò della vita e dei miracoli di Antonio che era morto da poco in Egitto.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Ponticiano? Chi era costui? In effetti molti di noi hanno sentito parlare del vescovo Ambrogio, forse anche della madre di Agostino e (sicuramente meno) di Simpliciano. Di Ponticiano, invece, probabilmente non sappiamo proprio nulla. Eppure nel racconto de Le Confessioni trova largo spazio e non è esagerato dire che anch’egli ha contribuito alla conversione di Agostino. Se la familiarità con Ambrogio e Simpliciano (senza dire di quella con sua madre) era durata a lungo, l’incontro con questo giovane appare quasi del tutto casuale e ristretto nel tempo. In seguito, nel racconto de Le Confessioni, quel personaggio non apparirà più. Ma la grazia passa da dove vuole, anche dagli incontri occasionali e brevi.