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CICLo AGOSTINIANo di kartarius a Parigi

Tolle et Lege, nella Tavola di Jan van Scorel nella chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

Tolle et Lege

 

 

JAN VAN SCOREL

1520

Chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

 

Tolle et Lege

 

 

 

La scena non è stata particolarmente valorizzata da van Schorel, che la associa a quella del battesimo, quasi che ne fosse una semplice appendice. Sulla sinistra del riquadro si vede, attraverso una grande finestra, la scena del tolle et lege, che si integra con l'episodio del battesimo impartito ad Agostino da Ambrogio. Ai piedi di un fico un angelo alato si è posto davanti ad Agostino e gli sta parlando. Sembra indicargli qualcosa che deve prendere in mano e leggere. La scena è ariosa e si apre su uno squarcio d'orizzonte ampio e dolce con montagne e un grande cielo azzurro coronato di deboli nuvolaglie.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29