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CICLo AGOSTINIANo di kartarius a Parigi

Agostino consacrato vescovo, nella Tavola di Jan van Scorel nella chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

Agostino consacrato vescovo

 

 

JAN VAN SCOREL

1520

Chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme

 

Agostino consacrato vescovo

 

 

 

Questa scena ha un grande valore per l'autore non fosse altro per lo spazio che le riserva. La scena è piena di personaggi e si svolge all'interno di una chiesa gotica. Due accoliti in primo piano sono inginocchiati e preparano gli incensieri. Agostino è seduto di fronte, con le mani giunte e la sua tonsura monastica è ben evidente sopra la casula e sotto la mitra che due vescovi gli stanno ponendo in testa. L'impostazione risente probabilmente dell'influsso della analoga scena dipinta da Huguet qualche decennio prima. Sul fondo c'è un affollarsi di mitre,bastoni pastorali, vescovi e ceri. Tre iscrizioni designano in modo bizzarro i tre personaggi principali con i nomi di Ambrogio, Augusto e Ontitius, cioè Ponticiano. Questi errori denotano che van Scorel non era a conoscenza dei particolari della vita di Agostino.

 

Il beato Valerio, vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e dell'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino venisse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo assieme a lui ... Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona e a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse subito messa in atto.

POSSIDIO, Gesta Augustini 8, 1-3

 

Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.

PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano

 

Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.

AGOSTINO, Lettera 213, 4

 

Valerio incominciò a temere che Agostino fosse eletto vescovo di qualche altra chiesa, perciò rassegnò nelle mani del vescovo di Cartagine le sue dimissioni e propose Agostino per successore. Agostino non volle accettare, ma infine fu costretto a cedere e fu consacrato vescovo. Più tardi egli disse che non avrebbe dovuto ricevere la consacrazione episcopale per mano del suo predecessore perchè la cosa era proibita da un concilio, ma egli conobbe la proibizione solo dopo essere stato consacrato e non volle che si facesse con altri una cosa che a lui era tanto dispiaciuta.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea