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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > HuescaCICLo AGOSTINIANo nella chiesa di S. Maria a Huesca
Agostino consegna la sua Regola a monaci e monache
JUAN JERONIMO JALON
1650
Huesca, chiesa di Santa Maria in Foris
Agostino consegna la sua Regola a monaci e monache
Un Agostino anziano con una folta barba grigia, stempiato, indossa il saio nero dei monaci agostiniani dalla cui cintola scende una cintura. Il santo siede su un trono e nella mano sinistra regge un grande libro aperto dove si legge la sua Regola, che indica con la mano destra.
In alto, a destra e a sinistra, due angioletti reggono i simboli della sua dignità episcopale: la mitra e il bastone pastorale.
Ai suoi piedi inginocchiati in preghiera o ritti in piedi vediamo numerosi personaggi maschili e femminili che hanno dato vita a ordini o congregazioni che hanno scelto di seguire la sua regola.
L'episodio della consegna della regola ai frati agostiniani è un elemento diffuso nella iconografia agostiniana già a partire dai codici miniati del XIII secolo e fa seguito alla istituzione dell'Ordine agostiniano nel 1256. La consegna ha un valore altamente simbolico in quanto vuole esprimere la diretta dipendenza degli agostiniani da Agostino. L'Ordine agostiniano sarebbe, secondo questa concezione, il naturale prolungamento dell'esperienza monastica inaugurata da Agostino in Africa.
Alcuni studiosi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711.
L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.
Sulla data di stesura della Regula ad servos Dei ci sono diverse opinioni: una prima teoria indica come data probabile il 391, più o meno in coincidenza con la fondazione del primo monastero d'Ippona, il monastero dei laici; una seconda teoria indica il 400 in coincidenza con il De opere monachorum; una terza sposta la data addirittura fino al 427-428, dopo il De correptione et gratia, in coincidenza con la controversia sulla grazia sorta nel monastero di Adrumeto. La maggioranza degli studiosi, però, pensa sia stata scritta intorno al 400.