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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > NovacellaCICLo AGOSTINIANo di Egidio Schor a Novacella
Agostino in estasi
EGIDIO SCHOR
1680
Convento agostiniano di Novacella
Agostino in estasi
Ritroviamo qui l'immagine preferita del XVII secolo. Ma la scena è reinterpretata in modo piuttosto personale. Schor ha rappresentato Agostino solo rapito dalla sua visione. Il Cristo sorge sopra il suo tavolo di lavoro con lo scrittoio e alcuni volumi impilati. Avvolto dalle nuvole interroga Agostino: Augustine amas me ? La scritta esplicativa ricorda: D. Augustinus in intentissimo Dei amore positus ter a Domino interrogatur: 'Augustine amas me ? ' Cum ille: ita amo Te, ut si ego Deus forem, vellem ego fieri. Il dialogo è tratto da Giovanni XXI e ricorda l'interrogatorio di Pietro.
D. Augustinus in intentissimo Dei amore positus ter a Domino interrogatur: 'Augustine amas me ? ' Cum ille: ita amo Te, ut si ego Deus forem, vellem ego fieri. Il dialogo è tratto da Giovanni XXI e ricorda l'interrogatorio di Pietro.
Si legge anche che un uomo di molta pietà in un'estasi vide tutti i santi, ma per quanto cercasse, non riusciva a vedervi S. Agostino. Ne domandò la ragione ed il santo cui si era rivolto gli disse: - Agostino è nel più alto dei cieli e contempla la Santissima Trinità.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea, 9