Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > Padova

CICLo AGOSTINIANo di Guariento di Arpo a padova

Chiesa di sant'Agostino dei Frati Eremitani a Padova

Chiesa di sant'Agostino dei Frati Eremitani a Padova

 

 

GUARIENTO DI ARPO

1338

Chiesa degli Eremitani a Padova

 

Episodi della vita di Agostino

 

 

 

Gli affreschi di Padova sono quasi contemporanei di quelli di Rabastens e di Fabriano e furono eseguiti dal pittore Guariento di Arpo nel 1338 per il coro della Chiesa degli Eremitani agostiniani di Padova. Questi affreschi si sono salvati nonostante i terribili bombardamenti subiti dalla chiesa nel 1944. Guariento è originario di Padova e appartiene alla generazione che seguì Giotto. Le sue pitture sono state spesso citate ed hanno un'importanza notevole nella iconografia agostiniana, poiché segue uno schema narrativo che ritroveremo a Pavia e Gubbio. La struttura delle scene ricorda le illustrazioni medioevali dei manoscritti. Si possono distinguere 4 episodi cui va aggiunto un Crocifisso con Agostino.

 

Gueriento di Arpo è un pittore veneto documentato a Padova dal 1338 al 1365, anno in cui la signoria di Venezia gli commise il grande affresco del Paradiso (o Incoronazione della Vergine) nella sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, terminato tre anni dopo. Morì probabilmente verso il 1370. Nelle sue opere confluiscono disparate culture, da quella giottesca padovana, che compare dominante nel primo periodo della sua attività (Crocifisso, nel Museo Civico di Bassano e polittico del 1344, Pasadena, Norton Simon Foundation), ai ricordi bizantini arcaicizzanti, alle prepotenti suggestioni gotiche prevalenti nei resti degli affreschi veneziani. La forte personalità del Guariento seppe comporre questi vari elementi in un suo peculiare linguaggio.

Tra le principali imprese è la decorazione del palazzo padovano dei Carraresi, di cui resta qualche frammento di affresco e una serie di tavole provenienti dalla cappella: la Madonna col Bambino; l'Evangelista Matteo e le varie Schiere angeliche (Padova, Museo Civico). Più tardi si collocano gli affreschi dell'abside degli Eremitani, ora superstiti solo in parte, dove nel basamento sono notevoli in particolare le mirabili rappresentazioni dei Pianeti che, nel delicato chiaroscuro e nelle icastiche rappresentazioni di costume, preludono ai modi del Gotico internazionale.

Guariento negli affreschi in S. Agostino non si dimostra innovatore: la sua arte ricorda quella dei manoscritti illustrati del XII secolo. Le scene agostiniane che egli rappresenta derivano forse da immagini medioevali sconosciute. Probabilmente Guariento eseguì il ciclo seguendo lo schema di un programma iconografico sostenuto dagli Eremitani di sant'Agostino che erano venuti a Padova nel 1237 e che nel 1264 avevano eretto il presbiterio e il coro della chiesa. Gli episodi che dipinse furono ripresi per tutto il XIV sec. nell'Italia intera senza significative variazioni. Sulla parete di destra due scene oggi distrutte raffiguravano l'una dei monaci che facevano una professione e l'altra papa Alessandro IV che riunisce le diverse congregazioni di regola agostiniana nell'Ordine degli Eremitani.

Tra le altre sue opere note ci sono un Crocifisso del Museo Fogg di Cambridge (Massachusetts), una Croce astile nel Szépomüvészeti Muzeum di Budapest, una Madonna nel Metropolitan Museum di New York, e i resti di alcuni affreschi nella chiesa di S. Domenico a Bolzano.