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PITTORI: Ercole Ramazzani

Madonna col Bambino e i santi Sebastiano, Francesco e Agostino

Madonna col Bambino e i santi Sebastiano, Francesco e Agostino

 

 

ERCOLE RAMAZZANI

1593

Jesi, Museo diocesano

 

Madonna col Bambino e i santi Sebastiano, Francesco e Agostino

 

 

 

L'opera di Ramazzani è conservata a Jesi, Museo diocesano. Proviene dalla Chiesa di San Michele Arcangelo a Rosora, un piccolo centro, bellissimo, che si arrampica sulle colline di Jesi. Fu dipinta dal pittore nel 1593 e raffigura la Vergine col Bambino in braccio su un trono di nuvole con i suoi piedi le figure, da sinistra verso destra, dei santi Sebastiano, Francesco ed Agostino. Sebastiano è legato ad un tronco d'albero seminudo e trafitto dalle frecce. La sua rappresentazione iconografica ripete il tipico stilema delle sue raffigurazioni. San Francesco è inginocchiato e rivolge lo sguardo verso l'alto come fa lo stesso Agostino. I loro occhi guardano in direzione della Vergine attorniata da un nugolo di angioletti.

Agostino, dal volto senile, con una folta barba biancastra, è ritto in piedi con le mani giunte in preghiera.

Indossa i paramenti episcopali, ma ha deposto a terra in segno di umiltà, la sua elegante mitra. L'ha messa sopra un libro aperto, chiara allusione alla sua notevole produzione letteraria a difesa della fede cattolica. Tra le mani, appoggiato alla spalla sinistra, tiene fermo un lungo e sottile bastone pastorale. Indossa un prezioso piviale rossastro sopra il quale si vede chiaramente la presenza della tunica nera dei monaci agostiniani.

Questo particolare, assai frequente nella iconografia agostiniana, vuol suggerire al fedele la convinzione che i monaci agostiniani derivano direttamente da Agostino e dal movimento monacale in terra d'Africa nel IV-V secolo dopo Cristo.

 

 

 

Ercole Ramazzani

Nasce in Arcevia fra il 1530 e il 1537. Figlio di Giampaolo di Betto Ramazzani dal 1550 si trasferisce come garzone presso la bottega di Lorenzo Lotto in Ancona. Ramazzani svolge vari compiti per il suo maestro, che lo apprezza di buon grado. Nel 1552 abbandona il Lotto per farsi una propria bottega. Sstimato dai suoi concittadini e non solo, Ramazzani incomincia a ottenere numerosi incarichi e commissioni che gli consentono di vivere dignitosamente fino alla morte. Ramazzani è pittore notevole e in gran parte ancora da scoprire. E' certamente tra i più rappresentativi esponenti della cultura pittorica della Controriforma, discontinuo, ma con punte di qualità sorprendenti come nei quadri di Matelica, di Arcevia, di Senigallia, dove le influenze veneto-romane e dello stesso Lotto appaiono rievocate da una personalità estrosa e irrequieta. Ramazzani muore in Arcevia nel 1598 lasciando la moglie Caterina di Francesco Martirelli di Arcevia e cinque figli sopravvissuti a ben quattordici. Buona parte delle sue opere sono conservate nella Pinacoteca di San Medardo di Arcevia, presso quella Diocesana di Senigallia mentre numerose altre pitture sono conservate nei paesi di Matelica, Pergola, Sassoferrato, Montecarotto, Rosora, Morro D'Alba, Poggio San Marcello, Ostra Vetere, Filottrano, Corinaldo, Cerreto d'Esi.