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PITTORI: Ramazzani Ercole

Agostino sconfigge gli eretici e le eresie

Agostino sconfigge gli eretici e le eresie

 

 

RAMAZZANI ERCOLE

1590

Matelica, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino sconfigge gli eretici e le eresie

 

 

 

L'opera, attribuita ad Ercole Ramazzani, è conservata nella chiesa di sant'Agostino a Matelica. Si tratta di una delle chiese più antiche di Matelica. Risale al XIII secolo e per lungo tempo ha costituito il limite all'espansione della città. Il bellissimo portale gotico è l'unico elemento sopravvissuto alle successive demolizioni. Al di sopra si apre una loggetta cinquecentesca e posteriormente si dispiega, raffinato ed elegante, l'impianto settecentesco. All'interno si conservano bellissimi stucchi. La chiesa si presenta a tre navate a forma di croce latina sulle quali poggia un'elegante cupola. Nelle navate laterali esistono otto altari oltre ai due della crociera. Nell'ambito della disposizione del patrimonio pittorico della chiesa, un ruolo importante è stato attribuito alle opere di Ercole Ramazzani.

 

Ercole Ramazzani nacque verso il 1537 ad Arcevia e morì in questa stessa città nel 1598. Fu pittore e scultore cinquecentesco. Di lui conosciamo anche l'opera "Madonna con Bambino e i santi Francesco, Giuseppe e Agostino" datata 1588 che originariamente era conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Montecarotto e che ora si conserva nella chiesa della santissima Annunziata nello stesso paese.

 

L'opera mostra Agostino, che indossa gli abiti dei monaci agostiniani. mentre si erge in piedi con nella mano destra la penna e nella sinistra un libro aperto. Ai suoi piedi giacciono schiacciati oppure, in forte difficoltà, cercano di difendersi. il santo ha un aspetto vegliardo con una barba bianca. Su un tavolo sono disposti alcuni libri, che simboleggiano la sua feconda attività di polemista a favore della dottrina della Chiesa cattolica, per affermare la vera dottrina della fede. Il suo sguardo è rivolto verso l'alto in direzione della Trinità, che appare sopra una nuvola nelle figure del Figlio, Iddio Padre e lo Spirito Santo sotto forma di colomba.

Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).

 

 

Ercole Ramazzani

Nasce in Arcevia fra il 1530 e il 1537. Figlio di Giampaolo di Betto Ramazzani dal 1550 si trasferisce come garzone presso la bottega di Lorenzo Lotto in Ancona. Ramazzani svolge vari compiti per il suo maestro, che lo apprezza di buon grado. Nel 1552 abbandona il Lotto per farsi una propria bottega. Sstimato dai suoi concittadini e non solo, Ramazzani incomincia a ottenere numerosi incarichi e commissioni che gli consentono di vivere dignitosamente fino alla morte. Ramazzani è pittore notevole e in gran parte ancora da scoprire. E' certamente tra i più rappresentativi esponenti della cultura pittorica della Controriforma, discontinuo, ma con punte di qualità sorprendenti come nei quadri di Matelica, di Arcevia, di Senigallia, dove le influenze veneto-romane e dello stesso Lotto appaiono rievocate da una personalità estrosa e irrequieta.

Ramazzani muore in Arcevia nel 1598 lasciando la moglie Caterina di Francesco Martirelli di Arcevia e cinque figli sopravvissuti a ben quattordici. Buona parte delle sue opere sono conservate nella Pinacoteca di San Medardo di Arcevia, presso quella Diocesana di Senigallia mentre numerose altre pitture sono conservate nei paesi di Matelica, Pergola, Sassoferrato, Montecarotto, Rosora, Morro D'Alba, Poggio San Marcello, Ostra Vetere, Filottrano, Corinaldo, Cerreto d'Esi.