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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Ercole RamazzaniPITTORI: Ercole Ramazzani

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
ERCOLE RAMAZZANI
1575-1599
Località sconosciuta
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Il dipinto compare in un dossale d'altare con timpano, dove sono allocati tre dipinti di Ercole Ramazzani che raffigurano rispettivamente l'Adorazione dei Magi e i santi Agostino e Medardo.
Medardo compare in un riquadro a sinistra, Agostino a destra mentre l'Adorazione magi al centro in dimensioni più grandi.
Il dossale d'altare fu realizzato da maestranze marchigiane nella diocesi di Senigallia con la tecnica del legno intagliato, dipinto e dorato.
Il quadro è stato eseguito nell'ultimo quarto del Cinquecento con la tecnica olio su tela dalle dimensioni di cm 59 per 38. Il pittore vi ha raffigurato a mezzo busto sant'Agostino nelle sue vesti episcopali. In testa porta una preziosa mitra arricchita da decorazioni floreali e da una gemma preziosa. Con la mano destra impugna un robusto bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un libro aperto, che sta probabilmente leggendo.
Indossa un semplice piviale rossastro con un elegante bordo giallastro. Il volto del santo è piuttosto emaciato e rivela i segni di un'età matura prossima alla vecchiaia. Una elegante barba a pizzo e baffi bianchi ben curati ingentiliscono l'espressione di un volto armonioso in tutti i suoi particolari. Lo sguardo profondo che scaturisce dagli occhi costringe e interroga lo spettatore a fissare il suo volto, quasi a penetrarne il pensiero.
Ercole Ramazzani
Nasce in Arcevia fra il 1530 e il 1537. Figlio di Giampaolo di Betto Ramazzani dal 1550 si trasferisce come garzone presso la bottega di Lorenzo Lotto in Ancona. Ramazzani svolge vari compiti per il suo maestro, che lo apprezza di buon grado. Nel 1552 abbandona il Lotto per farsi una propria bottega. Sstimato dai suoi concittadini e non solo, Ramazzani incomincia a ottenere numerosi incarichi e commissioni che gli consentono di vivere dignitosamente fino alla morte. Ramazzani è pittore notevole e in gran parte ancora da scoprire. E' certamente tra i più rappresentativi esponenti della cultura pittorica della Controriforma, discontinuo, ma con punte di qualità sorprendenti come nei quadri di Matelica, di Arcevia, di Senigallia, dove le influenze veneto-romane e dello stesso Lotto appaiono rievocate da una personalità estrosa e irrequieta. Ramazzani muore in Arcevia nel 1598 lasciando la moglie Caterina di Francesco Martirelli di Arcevia e cinque figli sopravvissuti a ben quattordici. Buona parte delle sue opere sono conservate nella Pinacoteca di San Medardo di Arcevia, presso quella Diocesana di Senigallia mentre numerose altre pitture sono conservate nei paesi di Matelica, Pergola, Sassoferrato, Montecarotto, Rosora, Morro D'Alba, Poggio San Marcello, Ostra Vetere, Filottrano, Corinaldo, Cerreto d'Esi.