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PITTORI: Ramazzani Ercole

Incoronazione della Madonna con i santi Agostino, Giuseppe e Francesco

Incoronazione della Madonna con i santi Agostino, Giuseppe e Francesco

 

 

ERCOLE RAMAZZANI

1588

Montecarotto, chiesa della Santissima Annunziata

 

Incoronazione della Madonna con i santi Agostino, Giuseppe e Francesco

 

 

 

Questa grande pala d'altare venne dipinta e firmata da Ercole Ramazzani nel 1588 per la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Montecarotto, dove originariamente era conservata. In seguito fu trasferita nella chiesa della Santissima Annunziata sempre a Montecarotto. Il dipinto misura m 2,14x1,46 ed è stato realizzato con la tecnica a olio su tela. Soggetto dell'opera è la Incoronazione della Madonna da parte di angioletti, cui assistono alcuni santi.

Nel livello inferiore si possono riconoscere da sinistra verso destra le figure di San Giuseppe, San Francesco e Sant'Agostino. Agostino è inginocchiato ed indossa il piviale episcopale. In testa porta una bianca ed elegante mitra mentre con il braccio sinistro regge il bastone pastorale. Le sue mani sono aperte e appoggiate al cuore in segno di devozione. Il volto, dall'espressione molto intensa, ci offre l'immagine di un Agostino avanti negli anni con una folta barba bianca che gli scende fin sul petto. Sotto il piviale il pittore ha dipinto la tunica nera dei monaci agostiniani secondo una vetusta consuetudine assai viva nell'Ordine agostiniano che lo vuole come vero fondatore dell'Ordine.

La cintura che porta al petto si snoda fino a toccare il libro aperto che si trova ai suoi piedi.

 

 

 

Ercole Ramazzani

Nasce in Arcevia fra il 1530 e il 1537. Figlio di Giampaolo di Betto Ramazzani dal 1550 si trasferisce come garzone presso la bottega di Lorenzo Lotto in Ancona. Ramazzani svolge vari compiti per il suo maestro, che lo apprezza di buon grado. Nel 1552 abbandona il Lotto per farsi una propria bottega. Sstimato dai suoi concittadini e non solo, Ramazzani incomincia a ottenere numerosi incarichi e commissioni che gli consentono di vivere dignitosamente fino alla morte. Ramazzani è pittore notevole e in gran parte ancora da scoprire. E' certamente tra i più rappresentativi esponenti della cultura pittorica della Controriforma, discontinuo, ma con punte di qualità sorprendenti come nei quadri di Matelica, di Arcevia, di Senigallia, dove le influenze veneto-romane e dello stesso Lotto appaiono rievocate da una personalità estrosa e irrequieta.

Ramazzani muore in Arcevia nel 1598 lasciando la moglie Caterina di Francesco Martirelli di Arcevia e cinque figli sopravvissuti a ben quattordici. Buona parte delle sue opere sono conservate nella Pinacoteca di San Medardo di Arcevia, presso quella Diocesana di Senigallia mentre numerose altre pitture sono conservate nei paesi di Matelica, Pergola, Sassoferrato, Montecarotto, Rosora, Morro D'Alba, Poggio San Marcello, Ostra Vetere, Filottrano, Corinaldo, Cerreto d'Esi.