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Pellegrini visitano la tomba
I PELLEGRINI VISITANO LA TOMBA DI AGOSTINO
Secondo una antica narrazione un gruppo di pellegrini furono invitati da sant'Agostino a recarsi presso la sua tomba a Pavia in san Pietro in Ciel d'Oro.
L'apparizione avvenne in un luogo che corrisponde all'attuale Cava Manara presso Pavia. Agostino, uscendo dalla chiesa sarebbe apparso a questo gruppo di pellegrini diretti a Roma, suggerendo loro di recarsi nella basilica in Ciel d'Oro presso la sua tomba, dove avrebbero trovato guarigione alle loro infermità. I pellegrini accolsero l'invito e si recarono in visita alla sua Arca venendo risananti dalle infermità e dalle malattie.
Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli.
Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida. Passate le montagne giunsero ad un paese chiamato Cava, a tre miglia Pavia, ed allora apparve loro S. Agostino vestito di abiti pontificali, che usciva da una chiesa costruita in onore dei Santi Cosma e Damiano.
Il santo li salutò e domandò loro dove andassero, e quando ebbero risposto che andavano a Roma disse loro:
- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete. Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose:
- Io sono S. Agostino, vescovo di Ippona.
Ed immediatamente disparve. Essi, giunti a Pavia, andarono nella chiesa di S. Pietro e quando seppero che là era il corpo di S. Agostino, gridarono: - Sant'Agostino, aiutateci!
I cittadini ed i religiosi accorsero, attratti dalla novità della cosa, ed ecco che per la tensione dei nervi, incomincia a colar del sangue che forma un rivo dalla porta della chiesa al sepolcro del santo, ed i malati che si avvicinarono al sepolcro furono guariti, né rimase in essi traccia d'infermità, di modo che la fama del santo si sparse sempre più ed una folla di ammalati incominciò ad affluire alla chiesa, e chiunque veniva era guarito e lasciava doni in ringraziamento. La quantità di questi voti fu tale che tutta la cappella di S. Agostino ne fu piena ed allora furono messi nel vestibolo, ma presto anche lì furono tanti che rendevano difficoltoso il passaggio, ed i religiosi furono costretti a farli portare altrove.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
iconografia dei Pellegrini che visitano la tomba
Maestro del Leggendario ungherese (1330-1340) a San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage, ms. 16931
Maestri campionesi (1362) a Pavia, S. Pietro in Ciel d'Oro
Fanzago Cosimo (1591-1678) a Napoli, Museo Certosa di San Martino, Stalli dalla chiesa di S. Agostino
Ganassini Marzio (1605-1610) a Viterbo, chiostro della chiesa della SS. Trinità
Schelte di Bolswert (1624) a Parigi, edizione a stampa
Malpiedi Domenico (1630-1640) a San Ginesio, convento di sant'Agostino
Begni Giulio Cesare (1640) a Fano, Convento S. Agostino, chiostro
Maestro di Corciano (1650-1680) a Corciano, ex convento agostiniano
Miguel de Santiago (1656) a Quito, monastero agostiniano
Guasparini Giuseppe (1669) a Cortona, chiostro convento S. Agostino
Ceccarini Giuseppe (1787) a San Costanzo, chiesa di sant'Agostino
Canevari Biagio (1900-1925) a Cava Manara, chiesa di sant'Agostino