Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > Pavia

CICLo AGOSTINIANo Di Bonino da Campione A PAVIA

I pellegrini escono guariti da San Pietro in Ciel d'Oro, pannello dell'Arca di sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

I pellegrini escono guariti da San Pietro in Ciel d'Oro

 

 

BONINO DA CAMPIONE

1362

Arca di Sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

 

I pellegrini escono guariti da San Pietro in Ciel d'Oro

 

 

 

Questa scena è il completamento della precedente: i pellegrini infermi si sono recati sulla tomba di sant'Agostino per invocarne la grazia. Escono da san Pietro in Ciel d'Oro in piedi e senza bastone, capaci di camminare con le proprie gambe. Solo uno di essi tiene in mano la stampella, ma non per appoggiarsi. Lo scultore ha rappresentato alquanto stilizzata la chiesa di san Pietro in Ciel d'Oro: la facciata, il campanile, l'abside e le diverse navate.

 

Secondo una antica narrazione, nei pressi di Cava, oggi Cava Manara, presso Pavia, Agostino, uscendo da quella chiesa e incontratosi con un gruppo di pellegrini diretti a Roma, ha suggerito loro di recarsi nella basilica in Ciel d'Oro, dove avrebbero trovato guarigione alle loro infermità.

 

Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli.

Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida. Passate le montagne giunsero ad un paese chiamato Cava, a tre miglia Pavia, ed allora apparve loro S. Agostino vestito di abiti pontificali, che usciva da una chiesa costruita in onore dei Santi Cosma e Damiano.

Il santo li salutò e domandò loro dove andassero, e quando ebbero risposto che andavano a Roma disse loro:

- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete. Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose: Ed immediatamente disparve.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Jacopo da Varazze, chiamato anche Jacopo o Giacomo da Varagine (1228-1298), fu un frate domenicano scrittore in latino di leggende e cronache. Entrò nell'ordine nel 1244 e nel 1265 diventò priore del proprio convento: due anni dopo fu nominatore provinciale per la Lombardia. Abbandonerà la carica nel 1285. Dal 1292 fu arcivescovo di Genova fino al 1298 anno della sua morte. La sua fama si deve ad una raccolta di vite di santi, scritta verso il 1260 e rielaborata fino alla morte, dal titolo Legenda aurea (Legenda sanctorum). L'opera, che fu scritta in latino e in seguito diffusa in versione volgarizzata, ebbe molta influenza sulla successiva letteratura religiosa e servì da importante fonte iconografica per numerosi artisti. L'autore raccolse, in un santorale organizzato secondo l'anno liturgico, circa centocinquanta vite di santi. Privilegiò i santi antichi, ma senza trascurare la sua epoca. Le vite di santi sono intercalate con una trentina di capitoli dedicati alle principali feste cristologiche, mariane e liturgiche. Il metodo seguito fu quello dell'abbreviatio. Le fonti utilizzate furono principalmente i leggendari dei domenicani Giovanni da Mailly e Bartolomeo da Trento. Sempre in latino compilò una Cronaca genovese (Chronicon lanuense) che tratta della storia di Genova dalle origini al 1297.