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I GRUPPI UNITISI NEL 1256 NELL'ORDINE AGOSTINIANO

Innocenzo IV riceve i Carmelitani

La tomba di Gregorio X

 

 

Storia e particolarità dei gruppi unitisi nel 1256 nell'Ordine eremitano agostiniano

 

 

 

La Bolla Licet Ecclesiae Catholicae ci dà solamente informazioni di scarsa utilità sulla storia e sull'essenza dei gruppi riuniti. Essa rinuncia ad una caratterizzazione che possa porre in evidenza le differenze, contrapponendo ad alcune differenze "esteriori" - come ad esempio la denominazione dell'Ordine e l'abito - il richiamo all'unità sostanziale nella condotta di vita che emerge attraverso la comune definizione di "Eremiti": "consona in vobis heremitarum appellatio" ("...cum consona in vobis heremitarum appellatio et parum diversa professio disparibus titulis et in aliquibus dissimili habituum schemate discreparet...", Alexander IV, 9.4.1256, AUG. IV (1956), pag. 11).

L'armonia sottolineata dalla Curia, per motivi comprensibili, fu considerata dai primi storici dell'Ordine come un fatto fisso, immutabile. Per Enrico di Friemar, autore della più antica storia dell'Ordine che ci sia giunta, il Tractatus de origine et progressu Ordinis fratrum heremitarum et vero ac proprio titulo eiusdem, scritta nel 1334, per quanto riguarda i gruppi riuniti si tratta di Ordini che, fino al 1256 similiter in eremis habitantes, furono condotti all'attività apostolica soltanto grazie all'Unione (R. ARBESMANN, Henry of Friemar's "Treatise on the origin and development of the Order of the Hermit Friars and its true and real title", AUG. VI (1956), pag. 37-121 (=TRACTATUS); Sull'autore: C. STROICK, Heinrich von Friemar, Fereiburg 1954; A. ZUMKELLER, Die Lehrer des geistlichen Lebens unter den deutschen Augustinern vom dreizehnten Jahrhundert bis zum Konzil von Trient [I maestri della vita spirituale tra gli Agostiniani tedeschi dal sec XIII fino al Concilio di Trento], Sanctus Augustinus, II, pag. 243-245). Enrico di Friemar tuttavia era ben lontano da una vera descrizione di tutte le congregazioni unite. Così anche il suo più importante connazionale, Giordano di Sassonia, si concentrò sulla storia degli Eremiti agostiniani della Toscana, ai quali, a motivo della loro maggiore antichità e della loro particolare origine, fu riservata la priorità rispetto a tutti gli altri gruppi (Enrico di Friemar, Tractatus, pag. 103; Giordano di Sassonia nomina solo raramente gli Ordini riuniti, ad eccezione dei Toscani (cfr. pag. 46-47); egli li caratterizza secondo la Bolla "Licet Ecclesiae Catholicae").

Gli storici dei secoli successivi hanno ulteriormente rafforzato l'idea della reale affinità (Cfr. B. A. CORIOLANUS, Chrinica sacratissimi Ordinis Fratrum Heremitarum S. Augustini..., Romae 1481, fol. 33; J. PH. DE BERGAMO, Supplementum Chrinicarum..., Venezia 1490, fol. 141, 192, 196; J. PAMPHILIUS, Chrinica Ordinis Fratrum Eremitarum S. Augustini..., Romae 1581, fol. 29v. Sulla storiografia dell'Ordine, tra gli altri: I. F. OSSINGER, Bibliotheca Augustiniana, Ingolstadt 1785; J. LANTERI, Postrema saecula sex..., Tolentino-Roma 1858-1862; D. PERINI, Bibiographia Augustiniana, Firenze 1935; F. ROTH, Augustinian Historians of the XVth Century, AUG. VI (1956), pag. 635-658). Con passione respinsero l'interpretazione, espressa da estranei, che si trattasse, per quanto concerne i gruppi uniti, di comunità indipendenti le une dalle altre, con un'origine autonoma. Contro tali concezioni, che furono abbastanza spesso manifestate nelle discussioni secolari che l'Ordine eremitano agostiniano condusse con i Canonici, i Francescani, i Cistercensi ed i Guglielmiti, essi cercarono di dimostrare che gli Eremiti Agostiniani toscani risalivano per successione ininterrotta ad Agostino, loro fondatore e legislatore, e che anche i rimanenti gruppi avevano seguito ab ovo la regola agostiniana. Questa concezione leggendaria (Cfr. B. E. A. FORAN, The Augustinians from St. Augustine to the Union of 1256, London 1938; A. v. d. BORNE, S. Augustinus en de Augustijnenorde, Gent 1945; L. GEORGEBUER, L'Ordre des Augustins, Marchienne-au-Pont 1946), difesa con esasperato fervore, fa dell'Ordine eremitano agostiniano un'istituzione risalente fino alle origini del monachesimo, la quale, nel corso della sua lunga storia, poté certamente decadere, ma non cambiare nella sua sostanza.

I fondatori dei gruppi uniti appaiono da questo punto di vista soltanto come dei riformatori dell'eremitismo agostiniano, e l'Unione del 1256 come la riunione dei membri separati di un unico corpo, vissuti fino ad allora dispersi. A questa concezione, oggi certamente non più difesa ad ogni costo, ma pure perdurante, si contrappone una visione, già espressa poco fa, che non ricerca le origini dell'Ordine né nel primo periodo del monachesimo, né esclusivamente nel campo degli Ordini ortodossi, ma lo fa piuttosto derivare da gruppi religiosi che, secondo difensori dell'universalismo papale come Egidio Romano e Giacomo da Viterbo, lo avrebbero predestinato, quasi tre secoli dopo la fondazione, a suscitare Martin Lutero e a "crollare" in Germania (E. WOLF, Die Augustiner-Eremiten in Deutschland bis zur Reformation [Gli eremiti agostiniani in Germania fino alla Riforma], Eredità protestanti medievali. Responsabilità dell'eredità protestante medievale. Conferenze e discorsi in memoria della fondazione del Convento agostiniano di Tubinga del 1262, Tübingen 1962, pag. 39), già all'inizio della Riforma, quasi senza alcuna resistenza. Questa concezione è fondata se essa, in contrasto con gli storici dell'Ordine dell'antica scuola, con la communis opinio della ricerca più recente, fissa non la tarda antichità e l'alto medioevo, bensì i secoli XII e XIII come lo spazio temporale in cui devono essere collocati gli effettivi inizi della fondazione dell'Ordine. Per quanto riguarda tuttavia la particolarità e l'ortodossia dei gruppi uniti, essa mostra la mancanza di una base sicura; fino ad oggi comunque, la storia e la spiritualità delle forme primitive dell'Ordine eremitano agostiniano non sono state ancora sufficientemente studiate.

E' compito del presente lavoro descrivere la storia dei gruppi uniti, vista da tali punti d'osservazione, e seguire il suo intreccio con le correnti religiose di quel tempo (Bibliografia ordinaria in in AUGUSTINIANA, ANALECTA AUGUSTINIANA, ETUDES AUGUSTINIENNES etc. Per una veduta d'insieme sulla letteratura fino al 1959: K. ELM, Neue Beiträge zur Geschichte des Augustiner-Eremitenordens im 13 und 14 Jahrhundert, [Nuovi contributi per la storia dell'Ordine eremitano agostiniano nel XIII e XIV secolo] in "Archiv für Kulturgeschichte", XLII (1960), pag. 357-387 con aggiunte di B. VAN LUIJK, "Archiv für Kulturgeschichte", XLIV (1962), pag. 130-134). Tanto per anticipare un risultato, si mostrerà che a tale proposito si tratta in parte di diverse "forme tardive" dell'eremitismo dell'alto medioevo raccolte dalla Curia, ordinate secondo il modello degli Ordini del XII e del XIII secolo, e poste al servizio della cura delle anime. Si mostrerà inoltre che un tale impulso, originariamente rivolto soprattutto alla "vita eremitica", è rimasto vivo, in mutate forme, fino al presente (Brevi cenni sui gruppi riuniti, in F. ROTH, Cardinal Richard Annibaldi, First Protector of the Augustinian Order 1234-1276, AUG. II (1952), pag. 26-60, 108-149, 230-247; III (1953), pag. 21-34, 283-313; IV (1954), pag. 5-24. Lo studio fornisce eccellenti elenchi di conventi, ed é un punto di partenza per ogni lavoro sulle origini dell'Ordine Er. Agostiniano.

Esso é altresì come dice l'autore "(an) outline, (which) will solve butfew of the existing problems". Nella mia tesi di laurea inedita: Die Anfänge des Ordens der Augustiner-Eremiten im 13 Jahrhundert [Le origini dell'Ordine eremitano agostiniano del XIII secolo], Münster 1959, ho già espresso alcune delle osservazioni che seguono sulla storia e le caratteristiche dei detti gruppi).