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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Jakub PischelPITTORI: Jakub Pischel
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PISCHEL JAKUB
1756
Havlíčkově Brodě, monastero agostiniano
Agostino annuncia la sua conversione a sua madre
La lunetta descrive il momento della conversione di Agostino e precisamente l'istante in cui il santo racconta a sua madre la sua decisione e il suo desiderio di una vita nuova nel battesimo. Agostino è ancora vestito con il suo ricco abito colorato, anche se stavolta il berretto elegante e sfarzoso che portava in testa è stato deposto ai suoi piedi. Agostino è seduto nella parte destra del dipinto e il gesto mostra che sta raccontando qualcosa di importante a sua madre. Monica si trova sul lato opposto della composizione con le mani in un gesto grato e di soddisfazione tipica della supplica di un orante. Nella parte superiore della lunetta sono riconoscibili anche due angeli e il bagliore che colpisce la testa di Agostino, a simboleggiare la illuminazione della sua mente.
All'estrema destra, un altro angioletto regge una lunetta con un'iscrizione, che è difficile da leggere a causa dei danni alla tela, ma che si tratta di una citazione dal libro ottavo Confessioni al capitolo 12:" Inde ad matrem ingredimur, indicamus: gaudet. Narramus, quemadmodum gestum sit: exsultat et triumphat et benedicebat tibi, qui potens es ultra quam petimus et intellegimus facere, quia tanto amplius sibi a te concessum de me videbat, quam petere solebat miserabilibus flebilibusque gemitibus. Convertisti enim me ad te, ut nec uxorem quaererem nec aliquam spem saeculi huius stans in ea regula fidei, in qua me ante tot annos ei revelaveras, et convertisti luctum eius in gaudium multo uberius, quam voluerat, et multo carius atque castius, quam de nepotibus carnis meae requirebat..”
La tela prima del restauro era considerevolmente rotta e lacerata a motivo del telaio completamente mancante.
Pischel Jakub Antonin
Tre generazioni di pittori Pischel hanno vissuto a Jemnice, provenendo, secondo la tradizione, da Mohelnice. Non è noto l'anno del loro arrivo e la prima menzione risale al 1673, quando si parla del pittore Marcel, a volte Jan Marczelo, Pischel, un borghese e consigliere della città di Jemnice. Suo figlio fu il pittore Jakub Antonín e alla terza generazione troviamo il nipote Leopold Josef, a sua volta pittore.
Nel 1677 Marcel Pischel sposò Anna ed ebbe tre figli: Jan Jakub (1680), Veronika (1683) e Jakub Antonín (1695). Non è noto quali dipinti realizzò Marcel e per chi, ma per i suoi buoni rapporti con i francescani si può presumere che abbia partecipato alla decorazione dell'interno della chiesa del monastero a Dačice. Dopo prese con sé come assistente suo figlio Jakub che lo aiutò in alcuni lavori nella tenuta di Jemnice di proprietà della famiglia Jankovský di Vlašim.
Fortunatamente abbiamo più notizie del figlio Jakub Pischel, che dopo un viaggio in Germania si trasferì a Brod. Si sposò con Agneska nel 1732 ed ebbe i figli: Michele (1733), Anna (1735), Giovanni (1737), Antonina (1740), Giuseppe (1744), Maria (1746) e Catherine (1748). Jakub Pischel morì nel 1785 "... alla benedetta età di novanta anni nella casa di sua figlia Kateřina Horní ... "
L'attività artistica di Jakub Pischel fu strettamente legata al monastero agostiniano di Německý Brod. Nel 1723 dipinse un quadro per l'altare della Vergine Marie Bolestná. Nel 1731 decorò l'altare della Vergine Maria di Brno. Nel 1746 realizza per il monastero un primo ampio ciclo con scene della vita di San Giuseppe. Probabilmente l'ultimo lavoro risale al 1756, quando porta a termine un secondo grande ciclo di lunette per il monastero dipinti con scene della vita di Sant'Agostino. Per gli agostiniani realizzò anche dorature, timbrature di altari, pulpiti e vetrate, tanto che i monaci lo chiamavano "Dominus Pictor". Jakub Pischel non è uno dei migliori pittori barocchi boemi, ma è un artista di talento di rilevanza locale.