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PITTORI: Jakub Pischel

Prima di tornare in Africa Agostino visita gli eremiti di Monte Pisano

Prima di tornare in Africa Agostino visita gli eremiti di Monte Pisano

 

 

PISCHEL JAKUB

1756

Havlíčkově Brodě, monastero agostiniano

 

Prima di tornare in Africa Agostino visita gli eremiti di Monte Pisano

 

 

 

La scena vede Agostino dire addio ai suoi confratelli. La tela di forma ovale fu trovata senza una cornice e con una grande crepa nel mezzo. Dopo il restauro il dipinto ha permesso di fare qualche ipotesi circa il soggetto del tema trattato. La scena si svolge sulla riva di un fiume, dove un gruppo di uomini accompagna un uomo maturo con la barba alla barca, seguito da altre due figure con facce indistinte. L'abbigliamento degli uomini non indica con chiarezza che si tratti di confratelli dell'ordine. Qualche autore ha genericamente indicato che la scena raffigura Agostino che parte per uno dei suoi viaggi, per andare a predicare o disputare su invito di altre comunità ecclesiali.

Agostino fece molti viaggi anche dopo essere diventato vescovo. Tenendo presente la forma del dipinto, l'opera potrebbe anche non appartenere al ciclo vero e proprio del chiostro. In ogni caso la scena, se stiamo nel solco della tradizionale iconografia agostiniana, sembra maggiormente richiamare la visita di Agostino agli eremiti del Monte Pisano, poco prima della sua partenza per l'Africa. La barca con le vele dispiegate pronta ad accogliere Agostino richiama analoghe opere che ricordano questa leggenda medioevale.

 

 

Pischel Jakub Antonin

Tre generazioni di pittori Pischel hanno vissuto a Jemnice, provenendo, secondo la tradizione, da Mohelnice. Non è noto l'anno del loro arrivo e la prima menzione risale al 1673, quando si parla del pittore Marcel, a volte Jan Marczelo, Pischel, un borghese e consigliere della città di Jemnice. Suo figlio fu il pittore Jakub Antonín e alla terza generazione troviamo il nipote Leopold Josef, a sua volta pittore.

Nel 1677 Marcel Pischel sposò Anna ed ebbe tre figli: Jan Jakub (1680), Veronika (1683) e Jakub Antonín (1695). Non è noto quali dipinti realizzò Marcel e per chi, ma per i suoi buoni rapporti con i francescani si può presumere che abbia partecipato alla decorazione dell'interno della chiesa del monastero a Dačice. Dopo prese con sé come assistente suo figlio Jakub che lo aiutò in alcuni lavori nella tenuta di Jemnice di proprietà della famiglia Jankovský di Vlašim.

Fortunatamente abbiamo più notizie del figlio Jakub Pischel, che dopo un viaggio in Germania si trasferì a Brod. Si sposò con Agneska nel 1732 ed ebbe i figli: Michele (1733), Anna (1735), Giovanni (1737), Antonina (1740), Giuseppe (1744), Maria (1746) e Catherine (1748). Jakub Pischel morì nel 1785 "... alla benedetta età di novanta anni nella casa di sua figlia Kateřina Horní ... "

L'attività artistica di Jakub Pischel fu strettamente legata al monastero agostiniano di Německý Brod. Nel 1723 dipinse un quadro per l'altare della Vergine Marie Bolestná. Nel 1731 decorò l'altare della Vergine Maria di Brno. Nel 1746 realizza per il monastero un primo ampio ciclo con scene della vita di San Giuseppe. Probabilmente l'ultimo lavoro risale al 1756, quando porta a termine un secondo grande ciclo di lunette per il monastero dipinti con scene della vita di Sant'Agostino. Per gli agostiniani realizzò anche dorature, timbrature di altari, pulpiti e vetrate, tanto che i monaci lo chiamavano "Dominus Pictor". Jakub Pischel non è uno dei migliori pittori barocchi boemi, ma è un artista di talento di rilevanza locale.