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PITTORI: Jakub Pischel

Agostino consacrato sacerdote

Agostino consacrato sacerdote

 

 

PISCHEL JAKUB

1756

Havlíčkově Brodě, monastero agostiniano

 

Agostino consacrato sacerdote

 

 

 

La lunetta propone la scena della ordinazione sacerdotale di Agostino. Questo episodio della sua consacrazione viene descritto dal suo amico Possidio nella biografia che scrisse dopo la morte di Agostino. Possidio afferma che dopo essere tornato in Africa, Agostino evitò di frequentare le chiese dove la cattedra episcopale o i sacerdoti erano vacanti, perché non voleva essere richiesto per quel tipo di incarico. Un giorno, tuttavia, visitò con un amico la chiesa di Ippona, dove era vescovo il vecchio Valerio. Qando Agostino entrò, Valerio invitò i fedeli presenti a scegliere un sacerdote perchè lo aiutasse nel suo ministero. I fedeli avendo notato la presenza di Agostino lo acclamarono immediatamente perchè fosse scelto come sacerdote. All'inizio Agostino cercò di nascondersi e pianse, ma alla fine accettò, diventando sacerdote e successivamente vescovo della Chiesa di Ippona. La scena si svolge all'interno di una chiesa, dove sono riuniti numerosi sacerdoti. Sulla sinistra si trova il vescovo Valerio, seduto in cattedra, con la mitra in testa. Porta le insegne del suo rango mentre e il suo mantello è tenuto da un assistente dietro di lui.

Agostino, che è inginocchiato di fronte a lui, mette una striscia rossa trapuntata d'oro intorno al collo. Di fronte ad Agostino, un ragazzo si inginocchia, con in mano un grande libro aperto dal quale leggerà, e dietro di lui un certo numero di sacerdoti che portano altri distintivi sacerdotali, come la casula. Accanto al vescovo si trova uno sgabello di pietra, parzialmente coperto da un drappo rosso, e sulla parte è collocato un vassoio d'argento con un crocifisso, un contenitore con una miscela di oli e altri oggetti.

La scena è nuovamente completata da un cartiglio tenuto da un piccolo angelo con la scritta "Apprehensus, presbyter factus sum, et per hunc gradum perveni ad Episcopatum." dal Serm. 355, 1. "

 

 

 

Pischel Jakub Antonin

Tre generazioni di pittori Pischel hanno vissuto a Jemnice, provenendo, secondo la tradizione, da Mohelnice. Non è noto l'anno del loro arrivo e la prima menzione risale al 1673, quando si parla del pittore Marcel, a volte Jan Marczelo, Pischel, un borghese e consigliere della città di Jemnice. Suo figlio fu il pittore Jakub Antonín e alla terza generazione troviamo il nipote Leopold Josef, a sua volta pittore.

Nel 1677 Marcel Pischel sposò Anna ed ebbe tre figli: Jan Jakub (1680), Veronika (1683) e Jakub Antonín (1695). Non è noto quali dipinti realizzò Marcel e per chi, ma per i suoi buoni rapporti con i francescani si può presumere che abbia partecipato alla decorazione dell'interno della chiesa del monastero a Dačice. Dopo prese con sé come assistente suo figlio Jakub che lo aiutò in alcuni lavori nella tenuta di Jemnice di proprietà della famiglia Jankovský di Vlašim.

Fortunatamente abbiamo più notizie del figlio Jakub Pischel, che dopo un viaggio in Germania si trasferì a Brod. Si sposò con Agneska nel 1732 ed ebbe i figli: Michele (1733), Anna (1735), Giovanni (1737), Antonina (1740), Giuseppe (1744), Maria (1746) e Catherine (1748). Jakub Pischel morì nel 1785 "... alla benedetta età di novanta anni nella casa di sua figlia Kateřina Horní ... "

L'attività artistica di Jakub Pischel fu strettamente legata al monastero agostiniano di Německý Brod. Nel 1723 dipinse un quadro per l'altare della Vergine Marie Bolestná. Nel 1731 decorò l'altare della Vergine Maria di Brno. Nel 1746 realizza per il monastero un primo ampio ciclo con scene della vita di San Giuseppe. Probabilmente l'ultimo lavoro risale al 1756, quando porta a termine un secondo grande ciclo di lunette per il monastero dipinti con scene della vita di Sant'Agostino. Per gli agostiniani realizzò anche dorature, timbrature di altari, pulpiti e vetrate, tanto che i monaci lo chiamavano "Dominus Pictor". Jakub Pischel non è uno dei migliori pittori barocchi boemi, ma è un artista di talento di rilevanza locale.