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Percorso : HOME > Africa agostiniana > Siti archeologici > DougghaL'africa romana: Douggha
Immagine del teatro romano di Douggha
IL TEATRO DI DOUGGHA
Il Teatro di Douggha poteva accogliere da 3000 a 3500 spettatori. In alto la cavea era coronata da un portico ad arcate che si ricongiungeva alla parete della scena consentendo così la stesura di un tendone per riparare gli spettatori dal sole. La cavea alta diciannove metri era divisa in tre settori. Tre rinforzi nel colonnato indicano gli accessi alla scena, con al centro: la porta "reale" e ai lati la porta "città" e "stranieri".
Da notare l'eccezionale acustica ed il buon restauro dei mosaici monocromatici della scena. Verso ovest lo sguardo si disperse nell'immenso orizzonte della regione dai campi leggermente ondulati dove passava la grande strada che congiungeva Cartagine, Sicca Veneria, Thagaste, Cirta.
Agostino la percorse frequentemente per raggiungere la grande metropoli o per tornarci. Era questa una delle regioni più ricche in epoca romana. Il teatro, costruito nel 168 o 169 d. C., è un edificio di dimensioni relativamente modeste (63,5 m di diametro), pur potendo dare posto 3500 spettatori. Come nella maggior parte dei teatri romani, la cavea, alta 15 m, è divisa in tre settori da gallerie di passaggio protette da una balaustra; in alto era coronata da un portico ad arcate che si ricongiungeva alla parete della scena, oggi scomparsa.
Icnografia del teatro romano di Douggha
Un tendone, teso grazie a una serie di corde, riparava gli spettatori dal sole. Sull'architrave del colonnato, un tempo a due ordini, che precede il muro della scena si trova una dedica che ricorda che il teatro è dono di un cittadino desideroso di mostrare la propria riconoscenza per aver ottenuto una carica sacerdotale.
Tre rinforzi nel colonnato indicano gli accessi alla scena, con al centro la porta «reale» e ai lati le porte «città» e «stranieri». Dietro la scena, un portico su colonne corinzie formava la facciata sud e fungeva da ambulacro. La scena, rivestita di mosaici e separata dall'orchestra da un basso muro nel quale si aprono nicchie un tempo ornate di statue e fontane, è costruita su un sotterraneo che serviva da deposito per le macchine teatrali.
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