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Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294: BREVIARIO DI BEDFORD

Breviario di Bedford alla Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294 Breviario di Bedford alla Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294

Breviario di Bedford alla Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294

 

BREVIARIO DI BEDFORD

Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294

(1424-1435)

 

Ufficio di sant'Agostino

 

 

 

Questo manoscritto contiene 14 scene agostiniane. Comunemente chiamato Breviario di Salisbury o Breviario di Bedford, fu eseguito a Parigi fra il 1424 e il 1435 per il duca di Bedford Giovanni di Lancaster (John of Lancaster, Jean de Lancastre) reggente di Francia sotto il regno di Enrico VI.

L'anonimo miniatore francese deve il suo nome al committente delle sue opere maggiori: il Breviario di Salisbury (Parigi, Bibliothèque Nationale de France) e un Libro d'Ore (Londra, British Library, MS Add.18850), realizzato per il duca e per la sua consorte Anna di Borgogna, sorella di Filippo il Buono. L'Ufficio di Agostino, in cui sono intercalati i dipinti, inizia dal foglio 557 v° fino al 559. Al foglio 461v si trovano anche le scene del sogno di Monica e del battesimo di Agostino. Al foglio 597v Agostino vescovo elogia san Gerolamo.

E' celebre per la ricchezza delle illustrazioni (4300) ma non si conosce la bottega che lo ha prodotto: alcuni lo hanno attribuito al Maestro di Flemalle, altri al Maestro di Hesdin.

Alla prima attività del suo autore, verso il 1405-1415, si collocano le opere che furono realizzate probabilmente assieme al Maestro di Boucicaut o al Maestro di Rohan: si tratta del Breviario (conservato nella Biblioteca di Châteauroux); del cosiddetto Libro delle meraviglie e il Libro di Re Modus, entrambi alla Bibliothèque Nationale de France. La sua fiorente bottega parigina svolse un ruolo decisivo per tutto il secondo quarto del Quattrocento soprattutto nella formazione dei pittori franco-fiamminghi della generazione di Jean Fouquet e Robert Campin. Allo stesso maestro vanno certamente attribuiti anche il Libro d'ore Sobieski (oggi al Castello di Windsor); il Libro d'ore (la sua composizione risale al 1423 circa: è conservato a Vienna, Biblioteca Nazionale); la Bibbia scritta in francese (Parigi, Bibliothèque Nationale de France); infine le Ore di Isabella di Bretagna (Lisbona, Collezione Gulbenkian).

Nel Quattrocento questo genere letterario è diffusissimo, specialmente nell'ambiente nobiliare. Gettonatissimo è il Libro d’Ore, libro per la devozione personale in cui le preghiere sono scandite nelle varie ore della giornata: Mattino (Laudi), Prima, Terza, Sesta, Nona, Vespri, Compieta. I libri dell'epoca contenevano un calendario illustrato con i lavori dei mesi e l’elenco giornaliero dei santi, i salmi penitenziali, brani dal Vangelo e preghiere mariane. Altre volte i testi si limitavano alle Ore della Vergine o Uffiziolo, un libro di sole preghiere mariane, o ancora a librettini di preghiere per i defunti. Un altro genere in voga era il Breviario, un compendio di numerose letture e preghiere, diffuso dai Francescani. Se il Libro d'ore conteneva solo i 150 Salmi, allora prendeva il nome di Salterio. I salmi potevano essere recitati o cantati (salmodiati) e non di rado un salterio veniva usato dalle nobildonne per insegnare a leggere ai propri figlioli.