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Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294: BREVIARIO DI BEDFORD

Agostino e familiari nel rus Cassiciacum: Breviario di Bedford alla Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294

Agostino e familiari nel rus Cassiciacum

 

BREVIARIO DI BEDFORD

Biblioteca Nazionale di Parigi lat. 17294

(1424-1435)

 

Agostino a Cassiciaco

 

 

 

La scena descritta non è del tutto chiara nella sua natura, tuttavia l'ambientazione, la nudità e la serenità del paesaggio che ricordano i luoghi dedicati alla meditazione e al colloquio, la presenza di un gruppo di persone che sta discutendo assieme ad Agostino ricordano il periodo del soggiorno di Agostino e dei suoi amici e familiari nel rus Cassiciacum dell'amico milanese Verecondo. Agostino è stato raffigurato sulla sinistra mentre è in atto di discutere con altre tre persone ritte anch'esse in piedi che lo ascoltano e sembrano sul punto di colloquiare. Non si tratta dunque di studenti o fedeli (in genere rappresentati seduti), ma di amici o discepoli in uno stato di familiarità con Agostino. L'episodio più adatto a descrivere questa situazione è appunto la raffigurazione dell'ambiente in cui presero vita i Dialoghi.

Fra l'estate del 386 e la primavera del 387 d. C. Agostino fu ospitato a Cassiciaco dall'amico e grammatico milanese Verecondo, che vi possedeva una villa rustica. E’ Agostino stesso che ricorda con un appassionato ricordo quel luogo in un passo del IX libro delle Confessioni, quando scrive: « ... Tuoi siamo, lo attestano le tue esortazioni e poi le tue consolazioni: fedele alle promesse, rendi a Verecondo, in cambio della sua campagna a Cassiciaco, ove riposammo in te dalla bufera del mondo, l'amenità in eterno verdeggiante del tuo paradiso, poiché gli hai rimesso i suoi peccati sulla terra, sulla montagna pingue, la tua montagna, la montagna ubertosa ... »

Lo accompagnarono parenti, amici e discepoli: Monica, la madre, Adeodato, il figlio, Navigio, il fratello, Alipio, l'intimo amico, Rustico e Lastidiano, suoi cugini, Licenzio e Trigezio, suoi discepoli e uno stenografo. Probabilmente gli fecero visita: Romaniano, Manlio Teodoro e Verecondo.

Agostino, gradualmente, conobbe la dottrina cristiana e, nella sua mente, iniziarono a fondersi la filosofia platonica ed i dogmi rivelati. La solitudine di Cassiciaco gli permise di realizzare un sogno a lungo inseguito: nei suoi libri Contra Academicos, Agostino descrisse la serenità ideale di questa esistenza, animata solamente dalla passione per la verità. Inoltre completò l'istruzione dei suoi giovani amici, ora con letture in comune, ora con conferenze filosofiche alle quali, qualche volta, invitava anche Monica, ed i cui racconti, trascritti da un segretario, furono la base dei "Dialoghi". Licenzio avrebbe ricordato in seguito nelle sue Lettere le mattinate e le serate di filosofia durante le quali Agostino era solito intraprendere disquisizioni che si elevavano molto al di sopra dei luoghi comuni. I temi favoriti di queste conferenze erano la verità, la certezza (Contra Academicos), la vera felicità nella filosofia (De beata vita), l'ordine provvidenziale del mondo e la sua perfezione matematica (De Musica), il problema del male (De Ordine) ed infine Dio e l'anima (Soliloquia, De immortalitate animae).

 

 

  APPROFONDIMENTO

       Rus Cassiciacum