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Stemmi agostiniani

Attributi da vescovo e cuore fiammante, stemma dell'Ordine agostiniano nel 1785

Attributi da vescovo e cuore fiammante

 

 

STEMMI AGOSTINIANI

1785

Rituale di Madrid

 

Attributi da vescovo e cuore fiammante

 

 

 

L'immagine è di origine spagnola e deriva da un rituale stampato a Madrid nel 1785. La sua struttura è semplice e ben visibile nei suoi elementi che rivestono un significato simbolico tipico dell'iconografia agostiniana del Settecento. Nella figura piuttosto compatta si osserva al centro il cuore fiammante trafitto da una freccia, una cintura avvolge lo stemma, mentre ai lati si dispiegano gli attributi vescovili di Agostino, la mitra e il bastone. Non compare il libro che solitamente accompagna questo genere di rappresentazioni, ma piuttosto una croce astile che fa da pendant al bastone del vescovo chiudendo simmetricamente l'immagine.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3