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Stemmi agostiniani

Agostino cardioforo, stemma dell'Ordine agostiniano nel 1591

Agostino cardioforo

 

 

STEMMI AGOSTINIANI

1591

Rituale di Salamanca

 

Agostino con il cuore in mano

 

 

 

Il Rituale di Salamanca del 1591 rispetto ai sigilli delle Costituzioni presenta una novità nel campo iconografico poiché presenta Agostino con in mano il suo cuore. Si tratta di un soggetto caro al secolo che fu trattato in forme diversissime dagli artisti contemporanei. Qui il santo è stato rappresentato con il saio dei monaci inginocchiato e quasi in preghiera dinanzi alla divinità.

Il suo sguardo è rivolto verso il cielo con un'espressione compassionevole. In mano il cuore, che diventerà fiammante in opere posteriori, testimonia il grande amore di Agostino per Dio Padre e la Trinità in genere. Suo sfondo si nota una città con alti edifici in mezzo a montagne aspre e rocciose.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3