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Agostino consegna la regola
STEMMI AGOSTINIANI
1649
Costituzioni di Roma
Agostino consegna la Regola
Il primo elemento costante dello stemma agostiniano è diventato il cuore fiammante trafitto da una freccia: è lo stesso simbolo che era apparso grossolanamente già nel 1591 nel Rituale di Salamanca. In queste costituzioni di Roma del 1649 appare dunque il cuore con due frecce incrociate dentro uno scudo, sostenuto da un putto che con l'altra mano sorregge la mitra e il pastorale di Agostino.
E' cambiato anche il soggetto: non più Cristo in croce ma Agostino su un altare che dona la Regola e con l'altra mano sorregge la Chiesa. Ai piedi c'è Monica e altri due santi. In alto il cartiglio con lo stemma cardinalizio sorretto da un angioletto, riporta: costitutiones Ordinis fratrum eremitarum Sancti Augustini. La scena è semplice, ma ricca di movimento e di personaggi.
La grande diffusione della Regola di Agostino come norma di vita monacale ricominciò nel secolo XI, soprattutto dopo che venne adottata dalle comunità dei Canonici Regolari prima in Francia e poi negli altri Stati europei. Quando si parla di Regola agostiniana nelle comunità canonicali, ci si riferisce sia alla Regula tertia o Praeceptum, che alla Regula secunda o Ordo monasterii.
L'Ordo monasterii, più esigente in quanto a disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi; tuttavia dopo il XIII secolo ad esso fu preferita la Regula tertia.
L'affermarsi della Regula tertia fu dovuto anche alla decisione del Concilio Lateranense IV del 1215 di considerarla una delle regole di riferimento per le nuove fondazioni religiose. Essa venne assunta dai Frati Predicatori, dai Servi di Maria e, in modo speciale, dagli Agostiniani i quali, però, aggiunsero all'inizio della Regula tertia la prima frase dell'Ordo monasterii. Fu subito chiaro per le nuove fondazioni agostiniane che il solo Praeceptum non poteva regolare la vita complessa di un Ordine: ad esso fu quindi aggiunta una serie di costituzioni, dichiarazioni, regolamenti, che avrebbero dovuto regolare con più precisione la vita monastica.
È stato stimato che il numero complessivo degli istituti che nel corso dei secoli hanno adottato la Regola agostiniana sia di circa 500. Il recupero della Regula ad servos Dei si può spiegare con l'autorità morale e dottrinale che Agostino aveva acquistato soprattutto come esempio di vita clericale povera, la concentrazione della Regula sulla vita apostolica della chiesa primitiva, l'essenzialità che la rendeva facilmente adottabile in qualunque contesto monastico.