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LA VITA APOSTOLICA

Innocenzo IV alla corte di Lione

Innocenzo IV alla corte di Lione

 

 

LA VITA APOSTOLICA

 

 

 

La posizione dell'accento sull'insegnamento spirituale era in rapporto con un cambiamento nel contenuto dell'espressione Vita apostolica. Quest'ideale era ad un bivio: accanto all'interpretazione monacale-contemplativa a scopo di santificazione personale, si formava quella della santificazione del prossimo. L'interpretazione monacale fu basata sui testi presi dagli Atti degli Apostoli (1, 14; 2, 44-45): Tutti perseveravano concordi nella preghiera con le donne e con Maria, madre di Gesù e i fratelli di lui ... E tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano tutto in comune. Vendevano i loro beni e ne distribuivano il prezzo fra tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

Tale principio non s'applicava soltanto fra i monaci, ma si faceva strada anche nei circoli canonicali. Fra questi si praticava la "sublimatio", il passaggio a vita canonica regolare per mezzo dell'accettazione della "vita comune" secondo l'esempio della Chiesa primitiva. Conseguenza ne era che la forma individuale di vita dei canonici diventò comunitaria: si cambiò l'Ordo saecularis in Ordo regularis.

E questo significa: mangiare in comunità, vivere e dormire insieme nella stessa casa o possedere in comune. Come esempio e autorità della Chiesa patristica si considerava Agostino vescovo d'Ippona, usando la sua Regula ad Servos Dei. Questa regola, che nell'Alto Medioevo era unita alla Disciplina monasterii, prosegue, immediatamente dopo il comandamento riguardante la carità, con l'invito a professare la vita comune: Ante omnia, fratres carissimi, diligatur Deus, deinde proximus, quia ista praecepta sunt principaliter nobis data. Haec igitur sunt quae ut observetis praecipimus in monasterio constituti. Primum propter quod in unum estis congregati; ut umanimes habitetis in domo et sit vobis anima una et cor unum in Deo. Et non dicatis aliquid proprium, sed sint vobis omnia communia. Et distribuatur unicuique vestrum a Praeposito vestro victus et tegumentum, non aequaliter omnibus, quia non aequaliter valetis omnes: sed potius unicuique sicut cuique opus fuerit. Sic enim legitis in Actibus Apostolorum: Quia erant illis omnia communia et distribueatur unicuique sicut cuique opus erat (Regula ad Servos Dei, cap. I: si trova in molte edizioni di Costituzioni degli Ordini, aventi questa regola; vedere anche DOMINGUEZ DEL VAL, e L. VERHEYEN, op. cit., I, 417-37). Quest'ideale è canonico, cioè basato su testi canonici, ed è canonico nel senso d'essere autorevolmente raccomandato dalla Chiesa. Perciò nei documenti curiali dopo il 1059 si legge: In primis siquidem statuentes, ut Ordo canonicus, qui secundum Deum et Beati Augustini regulam in domibus ipsis auctoritate apostolica institutus esse dignoscitur, perpetuis ibidem temporibus inviolabiliter observetur.

L'accettazione di questa regola significò nella Francia, nella Germania ed in primo luogo in Italia, l'inizio d'un nuovo periodo nella Chiesa. Il cambiamento si osserva anche nelle arringhe dei documenti papali, che si iniziano non più con le formule: Convenit apostolico moderamine, Desiderium quod, ma a partire circa dal 1050, con le formule: Quoties a nobis, Piae postulatio pietatis, e circa dal 1150: Religiosam vitam eligentibus e Justis petentium. Queste nuove costituzioni papali accompagnano ed indirizzano il rinnovamento con il quale si inizia la formazione "monastica" nella vita canonicale contemporaneamente con una "direzione attiva" dei monaci e dei laici, con una più efficace presenza dei chierici nel mondo. I canonici acquistarono un carattere più "contemplativo", al quale seguiva un ritirarsi dai centri urbani ed il trasferimento alla periferia o nella campagna. I canonici cominciarono a "vivere eremitice" e si chiamavano volentieri "fratres" sottomessi all'autorità della Chiesa.

Questa "sublimatio" in ubbidienza alla Chiesa fu la risposta alla troppo unilaterale soluzione propugnata - per esempio - dai "Pauperes Christi" (un nome, che qui indica tutte le correnti pericolose di movimenti laicali per riformare la Chiesa).