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CICLo AGOSTINIANo nel Manoscritto II di Firenze

Racconta la conversione alla madre Monica

Racconta la conversione alla madre Monica

 

 

DI LORENZO A.

1433

Manoscritto II della Biblioteca di Firenze

 

Racconta la conversione alla madre Monica

 

 

 

La prima immagine in alto a sinistra riunisce Monica ed Agostino seduti l'uno di fronte all'altro. Agostino racconta a Monica le vicende della sua conversione così sofferta, ma così avvincente. Per la prima dei raggi circondano la testa del santo, aspetto questo che diventerà abituale dopo il battesimo poichè si trasformerà in una aureola come quella di Monica, che è definita santa. Il miniaturista conosce dunque bene la storia di Agostino, anche se non mette alcuna legenda esplicativa. Monica e Agostino sono seduti dirimpetto e tengono ciascuno in mano un libro chiuso. Questa scena, qui ridotta a due figure, si vede abitualmente in alcuni cicli dopo quella del Tolle lege.

 

Chiusi allora il libro tenendoci un dito o non so che cos'altro come segno, e ormai rasserenato in volto lo mostrai ad Alipio. Ma in questo stesso modo lui mostrò quello che succedeva a lui - a mia insaputa. Volle vedere che cosa leggevo: glielo mostrai, e lui portò la sua attenzione anche sul seguito di quello che avevo letto io. Io lo ignoravo, ma quel passo proseguiva: E accogliete chi è incerto nella fede. Lo riferì a se stesso, e me lo disse. L'esortazione lo incoraggiò nel suo proponimento, buono e quanto mai rispondente al suo modo di vivere, per cui già era da tempo ben più avanti di me. E senza tormento, senza esitazione mi seguì. Subito entriamo da mia madre, le parliamo: grande gioia per lei.

Le raccontiamo come sia accaduto: esultanza e trionfo. Benediceva te, che puoi fare ben oltre ciò che noi chiediamo e comprendiamo. Perché riguardo a me si vedeva concesso molto di più di quello che chiedeva tutto il suo povero piangere sommesso. Infatti avevi convertito a te il mio essere al punto che non cercavo più moglie né tenevo più ad alcuna speranza del mondo, posando ormai su quel metro di fede sul quale tanti anni prima mi avevi in sogno rivelato a lei. E convertisti il suo dolore in gioia molto più grande di quanto sperava, e molto più cara e più pura di quella che attendeva dai nipoti del mio sangue.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 30