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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Johannes WandereisenCICLo AGOSTINIANo di Johannes Wandereisen
Agostino mette in guardia dagli eccessi
WANDEREISEN JOHANNES
1631
Ingolstadt
Agostino mette in guardia dagli eccessi
L'iscrizione rammenta: culta tument nimium quoque sordida vilent. Inter utrumque placent, qui posuere modum. Questa incisione compare nell'elenco di Mair come sedicesima immagine con la seguente spiegazione: Vestis Augustini nec preciosa, nec abiecta nimis. Incessus ac reliqui corporis motus ad modestiam compositi. Nec divite supellectile instructa domus. Ad hanc exteriorem disciplinam Honestas morum ac pudicitia duxit. Negli angoli appaiono in alto l'Onestà e la Decenza in opposizione agli eccessi sotto forma di Diogene e del Lusso. La scena centrale è pulita e semplice. Agostino è un canonico seduto a una tavola assieme ad altre due persone. Un libro con una grossa rilegatura è posto sul tavolo. Un giovane chiude la porta a tre uomini carichi di stoffe. L'interno assai familiare e l'ampiezza della stanza confe-riscono all'episodio una notevole serenità e tranquillità, che certamente non è abituale a Johannes Wandereisen.
A sinistra l'allegoria è nettamente separata e di scarsa attinenza: sono gli exempla di Jézabel e di Diogene.
Tu, giovane, parla dei tuoi problemi solo in caso di necessità. Se sei interrogato due volte rispondi solo con un cenno del capo. Su molti argomenti comportati come se non li conoscessi; ascolta in silenzio e interroga. Non azzardarti a parlare in mezzo ai notabili, e alla presenza degli anziani non dire molte parole. Il lampo precede la grandine; l'amabilità precede il giovane riservato; per la riservatezza si accresceranno verso di te la benedizione e la simpatia. Sii il primo a tornare a casa: lì divertiti, gioca e attua i tuoi disegni; evita però le delinquenze e le parole arroganti. Per ogni cosa benedici il Dio che ti ha creato e ti rallegra con tutti i suoi beni. Chi teme Dio ne accoglie l'insegnamento e chi veglia alla sua presenza ne riceverà la benedizione. Chi ama la legge sarà da essa colmato [di beni]; chi agisce con doppiezza troverà in essa occasione d'inciampo. Chi teme il Signore troverà un giudizio giusto: la sua giustizia brillerà come luce. Il peccatore rifugge dalla correzione e trova sempre come comportarsi con chi è del medesimo suo volere.
L'uomo assennato non spreca la sua intelligenza [32, 10-22].
E dopo quattro versi: Figlio, non far nulla senza averci riflettuto, per non doverti pentire dopo che l'hai fatto [32, 24].
E dopo sei versi: Chi crede in Dio è diligente nell'osservare i comandamenti; chi confida in lui non sarà deluso [32, 28].
269. [Eccli 33]. Chi teme il Signore non incontrerà alcun male ma Dio lo sosterrà nella prova e lo libererà dal male. Il sapiente si guarda dall'odiare i comandamenti e le esigenze della giustizia, e non sarà sconquassato come nave nel mare in tempesta. L'uomo assennato presta fede alla legge di Dio e la legge è fedele a lui. Chi vuol presentare una richiesta deve prima preparare il discorso [33, 1-4].
AGOSTINO, La Sacra scrittura specchio di vita perfetta, 268-269