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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > PaviaCICLo AGOSTINIANo Di Bonino da Campione A PAVIA
Il priore guarito celebra la festa di sant'Agostino
BONINO DA CAMPIONE
1362
Arca di Sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia
Il priore guarito celebra la festa di sant'Agostino
Questo pannello segue il precedente e ne conclude la storia: viene solennemente celebrata la festa di sant'Agostino. Le campane suonano a festa mentre delle ghirlande di fiori fuoriescono dal campanile. Parecchie persone sono radunate assieme davanti alla chiesa, stupefatte di vedere il priore in piedi, guarito, mentre si appresta a celebrare l'ufficio in chiesa. L'episodio è tratto sempre dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
Il custode di una chiesa molto devoto di S. Agostino, da tre anni era tanto che era costretto a stare a letto.
Il giorno della vigilia della festa del Santo, mentre suonavano i vespri, si raccomandò a lui con molto fervore, ed il santo gli apparve vestito di bianco e gli disse:
- Tu mi hai chiamato; eccomi; alzati e celebra con fervore sera in mio onore.
Ed il malato perfettamente guarito si alzò e si recò in chiesa fra la meraviglia di tutti quelli che lo videro.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Il più noto di maestri campionesi fu Bonino da Campione, già attivo nel 1337, e citato in un documento perché chiamato a deliberare per il Duomo di Milano. Egli è autore del sarcofago trecentesco posto al di sotto della scala del Torrazzo di Cremona. Importante nel suo iter artistico è il monumento funebre, eseguito nel 1363, di Bernabò Visconti, inizialmente in San Giovanni in Conca e dopo la demolizione di questa chiesa trasferito al Castello Sforzesco.
Qui Bonino da Campione parte da forme legate al romanico per poi aggiornarsi partendo dagli esempi lasciati in Lombardia dal pisano Giovanni di Balduccio. La sua maggiore opera è quella relativa alle Arche degli Scaligeri a Verona, in particolare sua è la fastosa arca di Cansignorio della Scala come pure sua è la bellissima artistica cancellata in ferro con la "scala" araldica, che recinge le arche, tutte opera di campionesi. Eseguita dopo le sculture di Cremona, è la sua opera più importante è pertanto l'arca di Cansignorio della Scala (1370-1374) a Verona, dove l'artista è ormai completamente partecipe del periodo gotico, pur mantenendo sempre qualche residuo legato al romanico.