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CICLo AGOSTINIANo Di Bonino da Campione A PAVIA

Agostino libera un prigioniero, pannello dell'Arca di sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

Agostino libera un prigioniero

 

 

BONINO DA CAMPIONE

1362

Arca di Sant'Agostino in san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

 

Agostino libera un prigioniero

 

 

 

Agostino appare a un prigioniero molto giovane e lo tira fuori dalla torre merlata, che è probabilmente la sua prigione. Costui si getta in ginocchio ai suoi piedi. Si tratta di una scena che è stata illustrata anche nel ciclo di Erfurt, a Fabriano e pure a Gubbio. La scena della librazione di un prigioniero è straordinaria: non si conoscono altri casi, dunque si tratta di una iconografia locale.

 

Esemplate sulla Leggenda Aurea scritta di Jacopo da Varagine, le scene dell'arca presentano le storie della vita di Sant'Agostino e proprio in quest'ultimo gruppo di scene, caratterizzate dalla larga profusione nella descrizione di miracoli ascritti al vescovo d'Ippona (un caso peculiare nell'ambito dei cicli agostiniani trecenteschi tuttora conservatisi), si può trovare la conferma anche della valenza politica delle decorazioni.

Ad esempio, le azioni di Agostino contro il demonio, o in opposizione ai soprusi dell'ingiustizia terrena (Sant'Agostino libera il prigioniero dei Malaspina di Pavia) visibili nelle sculture, miravano chiaramente ad esaltare le virtù taumaturgiche del Santo, rispetto alla sua più consueta immagine dottorale, stimolandone la devozione popolare, ma anche incutendo nei fedeli la doverosa soggezione nei confronti di tutti coloro che si fossero macchiati di eresia politica, o comunque avessero assecondato i soprusi perpetrati dai ghibellini.