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Lubin: Orbis Augustinianus sive conventuum ordinis eremitarum

Stampa di Lubin: mappa dei conventi agostiniani in Puglia

Provincia di Puglia: mappa degli insediamenti agostiniana nel 1659

 

 

ORBIS AUGUSTINIANUS

Sive CONVENTUUM ORDINIS EREMITARUM SANCTI AUGUSTINI

Chorographica et Topographica descriptio

Autore R. ADM. P. AUGUSTINO LUBIN

totius eiusdem Ordinis Chorographo ac Christianissimi Galliarum regis Corographo ordinario.

Parisii Apud PETRUM BAUDOVYN propre Magnum Conventum Sancti Augustini

sub insigne Divi Augustini

1659

 

 

 

 

 

 

PROVINCIA APULIAE

Ordinis Eremitarum Sancti Augustini

 

 

 

 

 

* Capitanata

Ciconiolae

Fogiensis

Luceriensis

Sancti Severi

 

 

 

* Terra Bariana

Altemurensis

Altiliensis

Andriensis

Aquavivamus

Bariensis

Barulensis

Bitontinus

Gravinensis

Iuvenatiensis

Moduniensis

Tranensis

Vigilarum

 

 

 

* Terra Hydrumtina

Brundusinus

Casalis novj

Cursiensis

Genosanus

Laciensis

Marulnensis

Massafrensis

Materanus

Melpinianensis

Piccianensis

Soleanensis

Tarentinus

 

 

 

* Basilicata

Atellensis

Maschitensis

Melfiensis

Montispelusij

Montis scaleosianus

Venusinus

 

 

 

Al primo decennio del XIV secolo, e in particolare agli anni del generalato di Giacomo da Orte (1308-1311), si fa risalire la costituzione della Provincia monastica pugliese di S. Caterina d'Alessandria, nata dalla divisione della preesistente Provincia Napoletana o del Regno in due nuove entità: quella Pugliese e quella di Terra di Lavoro. Dal catalogo dei conventi esistenti al tempo del generale Girolamo Seripando (1539-1551), pubblicato nel 1915-16 da Eustasio Esteban, apprendiamo che la divisione venne ratificata in occasione del capitolo generale, tenutosi a Padova nel 1315.

Nella prima metà del Trecento la Provincia copre un territorio molto vasto, comprendente la Puglia, il Molise, l'Abruzzo e parte della Basilicata, con un numero di insediamenti limitato e quindi spesso molto distanti: nel registro del generale Gregorio da Rimini (1357-1358) si menzionano i conventi di Andria, Barletta, Bisceglie, Città Sant'Angelo, Vasto, Lanciano, Lucera, Melfi, Sulmona, Termoli e Trani. Nel 1476 le comunità di area abruzzese, insieme con altre ricadenti nello stesso ambito regionale, furono accorpate nella Provincia d'Abruzzo. Tra i più antichi insediamenti pugliesi si registra una particolare concentrazione nell'area nord-barese, con una predilezione per le principali città portuali, come Barletta, Trani e Bisceglie, ai quali si può aggiungere il convento di Andria, città collocata pochi chilometri all'interno, ma vicina agli importanti porti di Trani e Barletta. I conventi di Barletta e Andria sembrano i più antichi: al primo, intitolato al SS. Salvatore ed edificato all'interno dell'antico borgo S. Giacomo, accenna nell'Alphabetum augustinianum (1644) l'Herrera, che riporta la data del 1387, anno in cui la comunità già esisteva da quasi un secolo, essendosi insediata in una preesistente chiesa edificata dai cavalieri Teutonici e trasformata alla fine del Duecento dagli Agostiniani.

Il convento di S. Agostino ad Andria costituì uno dei centri più importanti per la diffusione dell'Ordine in Puglia, essendo sede di uno studium e pertanto dipendente direttamente dal priore generale. Anche in questo caso i padri riutilizzarono un edificio religioso realizzato alla metà del Duecento dai Cavalieri Teutonici con il titolo di S. Leonardo, rimaneggiato intorno al 1387 dagli agostiniani, che provvidero anche alla costruzione del complesso conventuale. Alla prima metà del Trecento risalgono probabilmente anche gli altri due insediamenti a nord di Bari: quello del SS. Salvatore a Trani e quello di S. Giovanni o dell'incoronata a Bisceglie, citati nel registro di Gregorio da Rimini nel 1357. Al XIV secolo risalgono anche i conventi di S. Agostino a Lucera e quello lucano di S. Agostino a Melfi, quest'ultimo totalmente distrutto dal rovinoso terremoto del 1831.

In area salentina le uniche presenze trecentesche sono quella di S. Angelo o S. Maria di Costantinopoli a Lecce, per la quale van Luijk riporta la data del 1362, e quella brindisina di S. Maria delle Grazie, datata, sempre dal van Luijk al 1330: povero quest'ultimo di testimonianze architettoniche, più interessante appare l'edificio leccese, della cui facies medievale si conserva solo un tabernacolo, essendo stato radicalmente rifatto durante la straordinaria stagione del barocco leccese. Povero di documentazione l'insediamento di S. Leonardo o S. Agostino a Foggia, che appare oggi come una elegante costruzione del primo Settecento, realizzata inglobando un preesistente edificio che il van Luijk colloca, nella sua veste più antica, intorno al 1320. Rappresentato in Puglia e Basilicata fino a tutto il Quattrocento da pochi conventi, l'Ordine di S. Agostino vede la sua più ampia e capillare espansione in queste regioni nel Cinquecento e nel primo Seicento, quando la Provincia Pugliese raggiunge il numero di 38 insediamenti, a cui si possono aggiungere, ma appartenenti alla Provincia di Terra di Lavoro, i siti della Basilicata occidentale, non dimenticando le esperienze delle Congregazioni Osservanti di Deliceto o Dulcetana, presente tra Capitanata occidentale, Beneventano e Molise a partire dal 1487, e Colleretana, dislocata tra Basilicata meridionale e Calabria settentrionale.

[testo da Francesco Picca dell'Università di Bari]

 

Nel catalogo di Seripando a questa provincia vengono attribuiti 26 conventi. Nel Cinquecento era abbastanza povera e aveva pochi frati. Nel 1599 contava 32 conventi, cinque abbazie e 250 religiosi. La riforma innocenziana del 1652 soppresse 5 conventi e diede il via a un movimento di riforma e di osservanza regolare che si estese nella provincia dal 1654, quando il P. Agostino da Solignano la introdusse in sette conventi. Nel Settecento la provincia di Puglia diede quattro priori generali all'Ordine, i padri Adeodato Nuzzi (1705-1711), Adeodato Summantico (1711-1717), Felice Leoni (1739-1745) e Agostino Gioia (1745-1751). Oltre a questi si distinse P. Nicola Antonio Scivetti. Quando gli eserciti francesi occuparono il Regno di Napoli Gioacchino Murat, uno dei suoi generali, divenne il nuovo sovrano di Napoli e il 7 agosto del 1809 decretò la soppressione totale della vita religiosa nel territorio napoletano e anche della provincia di Puglia. Nel 1809 la provincia possedeva ancora 28 conventi aperti.