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Percorso : HOME > Africa agostiniana > Cartagine > Museo del Bardo > Cartagine punicaL'africa romana: Museo del Bardo a Tunisi
Maschera in ceramica proveniente dal Tophet di Cartagine
CARTAGINE
Kart Hadasht, in fenicio città nuova, Karthago in latino, fu fondata nell'anno 814 a. C. per volontà di Elissa, una principessa fenicia originaria di Tiro. Fondata ex-novo sul terreno di una superficie uguale a quella della pelle di un bue, il luogo prosperò assai in fretta dato che i suoi abitanti erano dei commercianti nati.
In effetti, imitando i loro progenitori fenici, i cartaginesi percorrevano i mari acquistando da un popolo e rivendendo con profitto a un altro. Così commerciavano con le popolazioni mediterranee, greci, romani, etruschi, e con quelle, più meridionali, che abitavano al di qua e al di là del Sahara.
Ai primi fornivano soprattutto i metalli, una materia prima che sapevano trovare bene tanto in Spagna che in Cornovaglia. Ai secondi, berberi, numidi e africani, procuravano tessuti, ceramiche, oggetti in vetro e altri oggetti.
Un simile spirito commerciale assicurò una grande prosperità a Cartagine che divenne rapidamente una dei più grandi centri economici del Mediterraneo. Nello stesso tempo la cultura e la civiltà cartaginese raggiunse brillanti risultati: ne fa testo la decisione del Senato romano di tradurre all'indomani della terza guerra punica la erudita enciclopedia agronomica di Magone.
Navigatori nati, i cartaginesi diedero vita a una vera e propria talassocrazia: tuttavia, in questo potere della marina, militare e mercantile, furono d'aiuto anche ad altri popoli. Percorrendo i mari e raggiungendo destinazioni sparse in tutta Europa, Asia e Africa, essi erano dei veri e propri corrieri che diffondevano il sapere e le scoperte tecnologiche.