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Percorso : HOME > Africa agostiniana > CartagineL'africa romana: CARTAGINE
Stele votiva proveniente dal Tophet di Cartagine
IL TOPHET
Il tophet, o santuario di Tanit e Baal Hammon, è il più antico luogo di culto punico di Cartagine. Si tratta di un grande cimitero, steso su un'area di 100 m circa di larghezza e 200 di lunghezza lungo la sponda occidentale dell'antico porto commerciale. La collocazione stessa del tempio è una chiara indicazione della venerazione che i Cartaginesi avevano per questo sito, forse luogo dello sbarco di Didone oppure quello in cui la regina si sarebbe gettata sul rogo.
Il nome di tophet è stato dato a questo luogo dagli archeologi per analogia con il santuario di Ben Hinnon nei pressi di Gerusalemme, dove pure venivano sacrificati fanciulli. In origine fu un santuario sul modello di quelli fenici, formato da un semplice recinto sacro dove si venerava un betilo, o pietra sacra, nel quale si riteneva risiedessero le forze sovrannaturali che si tentava di accattivarsi. Inizialmente i sacrifici furono dedicati a Baal Hammon, al quale, a partire dal V secolo, venne associata Tanit, dea protettrice della città, il cui nome figurava per primo sulle stele funerarie.
Lo zelo religioso dei Cartaginesi si attenuò a partire dal IV secolo, probabilmente per influsso greco, ma riprese vigore ogni volta che si verificarono gravi crisi, come nel corso dell'assedio della città da parte di Agatocle. A quell'epoca si diffuse infatti la credenza che l'attacco greco fosse una prova imposta alla città per punirla del rilassamento dei costumi che aveva mostrato l'aristocrazia sostituendo nelle pratiche dei sacrifici gli animali ai bambini.
Le cerimonie religiose prevedevano che i bambini primogeniti delle famiglie nobili venissero bruciati sul rogo e che le loro ceneri, racchiuse in urne, venissero sepolte, all'interno del recinto sacro, in luoghi sui quali veniva poi collocata una stele. Quando l'area si era riempita completamente, veniva portata altra terra e si procedeva a nuove inumazioni; questo spiega la varietà di livelli ai quali sono state rinvenute le stele, nonché il progressivo innalzamento del suolo di circa 3,5 metri.
La forma delle sepolture varia col passare del tempo. Le urne di VIII e VII secolo erano inizialmente circondate da pietre piatte e formavano una sorta di dolmen; in un momento successivo le pietre venivano saldate per mezzo di malta e talvolta decorate, ricordando nell'aspetto i sarcofagi. A partire dal VI secolo a. C. le urne vennero interrate e a indicarne la presenza furono poste le stele, somiglianti nella forma a tempietti di ispirazione egizia.
Nel V secolo le stele tradirono, nell'impiego degli ordini classici, l'influenza greca, anche se in seguito furono sostituite da piccoli obelischi piramidali. Gli ultimi esemplari sono invece piatti, ma con la sommità triangolare. La decorazione, sempre ispirata a credenze magiche e religiose, è alquanto sommaria e comprende spesso i simboli di Baal Hammon e di Tanit (il disco solare incrociato con la mezzaluna rovesciata).