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CICLo AGOSTINIANo in una Vita de' Santi

La scena del Tolle lege, nella pubblicazione francese di in una Vita di sant'Agostino

La scena del Tolle lege

 

 

B. L. HERCULE - P. VERDEIL

1880 circa

Edizione francese di una Vita de' Santi

 

La scena del Tolle lege

 

 

 

L'incisione è opera dei due artisti P. Verdeil (nato nel 1812) e di B. L. Hercule (1846-1913). Come è consuetudine di tutto l'insieme delle scene incise, l'episodio è stato ambientato in uno splendido panorama ricco di vegetazione di tipo tropicale. Agostino se ne sta sdraiato sotto un albero, è disteso per terra ed ha davanti a sè un libro aperto, dove legge la lettera paolina che lo convinse al grande passo. Il santo, dall'aspetto molto giovanile, è solo: non è presente Alipio, come si trova invece (meno frequentemente) in qualche altra analoga rappresentazione.

Tutt'intorno ad Agostino si estende un ampio spazio lussereggiante, che non ricorda di sicuro il giardino di Milano. Gli autori, di origine francese, hanno dunque ambientato la scena nell'Africa del nord, in quell'Algeria, che in quegli anni stava entrando nell'orbita di influenza politica e militare francese.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29