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CICLo AGOSTINIANo dI Carlisle

La facciata della cattedrale di Carlisle

La cattedrale di Carlisle

 

 

MAESTRO DI CARLISLE

(1484-1507)

Cattedrale di Carlisle

 

Le Pitture di Carlisle con episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

A distanza di soli venti o trent'anni dalla esecuzione del ciclo toscano di san Gimignano, il ciclo iconografico conservato nella cattedrale di Carlisle segna un ritorno allo stile e alla sensibilità figurativa del romanico con una espressione stilistica decisamente popolaresca. La vita di Agostino fu dipinta in 22 scene sulle tavole di legno degli stalli del coro e le immagini riprodotte si susseguono con una scelta che privilegia le leggende e rinnova il gusto del miracoloso. Le pitture furono eseguite a olio durante l'episcopato di Richard Bell sul dorso degli stalli che delimitano il lato sud del coro. Sicuramente furono ordinate da Thomas Gondibour, priore dei Canonici di Carlisle fra il 1484 e il 1507. Si scopre il suo monogramma T. G. P. (Thomas Goundibour prior) ripetuto due volte sulla tavola 17 del ciclo. I costumi dei personaggi e i caratteri gotici delle iscrizioni sono tipici della fine del XV secolo. I colori prevalenti sono il grigio, il nero, il bianco con venature di rosso e giallo.

Ciascuna tavola misura 60 cm di larghezza e 76 d'altezza: le 22 scene sono ripartite su quattro registri, esito dell'accomodamento che il pittore ha dovuto seguire per la curvatura dell'ogiva. Per questo motivo i due registri inferiori hanno sei immagini anziché i cinque dei due superiori. Un distico in inglese antico al di sopra della scena rappresentata ne spiega i contenuti, talora con qualche errore ortografico.

Lo stile dell'ignoto autore fornisce un chiaro esempio della pittura arcaica inglese medioevale. Quanto ai soggetti è probabile che si sia rifatto a storie di santi, ma soprattutto alle Confessioni, a Possidio e alla Leggenda Aurea. E' probabile che il pittore si sia rifatto a qualche antico manoscritto o a un modello, tuttavia non sono note vite illustrate di sant'Agostino in epoca romanica nè in Inghilterra nè in altre parti d'Europa. L'autore non porta innovazioni nella iconografia: la bellezza delle scene proviene piuttosto dalla arcaicità delle forme e dei personaggi.

L'insieme delle pitture fu ridipinta di bianco all'epoca della Riforma: tolte nel XVII, furono ripulite e restaurate nel XX secolo da E. W. Tristram.

Interno della cattedrale di Carlisle

Interno della cattedrale di Carlisle

 

Carlisle è una città popolosa situata del nord ovest dell'Inghilterra, nella contea di Cumbria, fondata nel IX secolo a. C. dal leggendario re Leil, che le diede il nome di Caerleil (Città di Leil). Gli edifici più rilevanti sono il Castello di Carlisle, la cui costruzione iniziò nel 1093, e la Cattedrale di Carlisle, iniziata nel XII secolo, l'unica di tutta la Cumbria costruita con la stessa arenaria rossa del castello. Sorto sul sito dell'avamposto militare romano di Luguvallium e del villaggio britanno di Caer Luel, il castello di Carlisle divenne un baluardo strategico durante le guerre che videro, nei secoli successivi, fronteggiarsi inglesi e scozzesi. Nonostante abbia subito parecchi danni e sia stata oggetto di ricostruzione sin dalla sua nascita avvenuta nel 1122 la Cattedrale conserva tuttora molte delle sue originali caratteristiche e giustifica appieno una sua visita. Si tratta di una imponente struttura architettonica, che domina la vista di tutta la città. L'edificio è ricco sia nella decorazione che di storia: spettacolare è il tetto a volta e la grande finestra a Oriente. Di notevole interesse è la visita alla cripta le cui testimonianze coprono più di mille anni di storia cristiana in Cumbria.

 

Gli stalli sul lato nord sono abbelliti da immagini della vita di san Cuniberto. Sugli stalli che chiudono il coro un artista meno dotato e meno accurato ha dipinto una vita di sant'Antonio. La vita di san Cuniberto ha un aspetto piuttosto arcaico e le sue scene sembrano provenire dalle miniature di un manoscritto del XII secolo che riproduce la Vita di san Cuniberto di Beda il Venerabile. Tredici pitture su diciassette sono copiate: a parte i colori che sono stati personalizzati, l'artista del XV secolo seguì fedelmente il modello originale. Questo manoscritto, eseguito a Durham, era celebre e aveva già servito da modello per le vetrate dedicate a san Cuniberto nella Cattedrale di York. Richard Bell era stato priore a Durham prima di diventare vescovo di Carlisle e certamente può avere indicato questo manoscritto agli artisti che lavorarono per il priore Gondibour. Purtroppo non è possibile fare un parallelo con le immagini della vita di sant'Agostino, perché non sono noti manoscritti di Vite del santo anteriori al XV secolo che possono essere stati modello per l'anonimo pittore.