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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > CarlisleCICLo AGOSTINIANo Agostino va a scuola accompagnato dai genitori
Agostino va a scuola accompagnato dai genitori
MAESTRO DI CARLISLE
(1484-1507)
Cattedrale di Carlisle
Agostino portato a scuola dai genitori
Questa è la scena che apre tradizionalmente la vita di Agostino. L'iscrizione in lettere gotiche riporta: Her fader and moder of sanct Austyne fysrt put hym her to lerne doctryne. A destra il maestro di scuola occupa l'intero spazio della porta, come è tipico delle miniature tedesche. In mano ha una verga e con l'altra fa un gesto di accoglienza a Patrizio e Monica che portano con sè il piccolo Agostino. E' un gruppo ridondante di spontaneità e di giovinezza che passeggia in un giardino pieno di fiori e di pianticelle. Lo sfondo è arricchito da piccole stelle.
Dio, Dio mio, quante ne ho viste di miserie e di raggiri allora, quando ancora bambino mi proponevano come ideale di vita l'obbedienza a quelli che volevano fare di me un uomo di successo e un vincitore nelle arti della chiacchiera, che servono a procacciare prestigio fra gli uomini e false ricchezze. Fui mandato a scuola, a imparare a leggere e a scrivere, senza avere la minima idea, infelice, di che uso se ne potesse fare. E tuttavia, se ero tardo nell'apprendere, mi battevano. Perché era un metodo approvato dagli adulti, e molti venuti al mondo prima di noi avevano aperto le dolorose vie per cui ci costringevano a passare, tanto per accrescere un po' la dose di fatica e affanno riservata ai figli di Adamo.
Là però trovammo anche, mio Signore, persone che pregavano te, e da loro venimmo a sapere, per quanto era nelle nostre possibilità, che tu esistevi: eri grande, un personaggio capace di ascoltarci e soccorrerci anche senza apparire ai nostri sensi. E da bambino infatti cominciai a pregare te, soccorso e rifugio mio, e sfrenavo del tutto la mia lingua quando ti invocavo: e ti pregavo, per piccolo che fossi, con passione non piccola, di fare che non mi battessero. E siccome non mi esaudivi, a tutto svantaggio della mia ignoranza, gli adulti e perfino i miei genitori, che pure non volevano mi accadesse nulla di male, ridevano delle botte che mi toccavano: come non fossero allora, per me, un male grande e angoscioso.
Agostino, Confessioni 1, 9, 14