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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > Ottaviano NelliCICLo AGOSTINIANo di Ottaviano Nelli a Gubbio
La sequenza degli affreschi di Ottaviano nelli a Gubbio
OTTAVIANO NELLI
1410-1420
Chiesa di sant'Agostino a Gubbio
Episodi della Vita di sant'Agostino
Il ciclo eugubino, composto da 25 scene di cui 22 in buone condizioni, con 31 episodi distinti, è fondamentale per la storia iconografica agostiniana. Ottaviano Nelli dipinse gli affreschi nella chiesa agostiniana di Gubbio in un periodo che varia dal 1410 al 1420 nel pieno della sua maturità artistica. Il ciclo è uno dei primi e più completi cicli della vita del santo, i cui temi, ripresi in parte dai testi agostiniani, in parte dalle leggende medioevali, ebbero una grande influenza sulla iconografia agostiniana posteriore.
Gli affreschi furono eseguiti da Ottaviano Nelli nella chiesa di S. Agostino. Essi ricoprono interamente la volta e le pareti del coro. Furono commissionati dalla Comunità dei frati agostiniani del luogo: il contratto fu stilato presso il notaio Ser Guerriero. Non è noto l'esatto periodo di esecuzione, tuttavia si presume che risalgano ai primi anni Quattrocento. Il ciclo è composto da 25 scene di cui 22 sono ben conservate. L'importanza del ciclo eugubino è fondamentale per la storia iconografica agostiniana poichè preannuncia l'opera di Gozzoli e nello stesso tempo è racchiude in sè le tradizioni del Trecento da Guariento a Pavia risalendo fino a Erfurt. Ottaviano Nelli di Martino di Nello nacque circa il 1375 in Gubbio, dove è ricordato fino al giugno1444 da una famiglia di pittori e lavorò soprattutto in Umbria e a Gubbio. Tradusse in opere di grandi dimensioni la ricchezza dell'arte miniaturistica medioevale. Dal padre ricevette i primi insegnamenti nell'arte del dipingere.
Ancor giovane, nel 1400, fu chiamato a Perugia per dipingere, insieme ad altri, le armi del Duca Gian Galeazzo Visconti di Milano. Nel 1403 viene nominato console, per il quartiere di S. Andrea, del libero Comune di Gubbio, che tanto libero non è più, infatti dal 1384 è sotto i Montefeltro, conti di Urbino. Ottaviano ricoprirà la carica di console varie altre volte, durante la sua vita. Nello stesso anno, 1403, firma il suo capolavoro: la Madonna del Belvedere, nella chiesa di Santa Maria Nuova. L'opera è un affresco caratterizzato da leggiadre tinte a tempera, con colori tenui, rosei e celesti, ravvivati dall'oro. Dello stesso periodo è il polittico di Pietralunga.
Nel 1417 e 1420 dipinge in Urbino; nel 1422 in Assisi, nel 1424 nella cappella Trinci in Foligno; dal 1428 al 1432 lo troviamo in Urbino dove affresca la chiesa di S. Croce. Nel 1434 indirizza una lettera alla contessa di Urbino per un dipinto che vuol fare di suo figlio col cavallo innanzi a S. Erasmo; nel 1436 è a San Sepolcro e nel 1438 affresca una cappella in S. Pietro a Gubbio (opera perduta). Numerosi documenti riguardano pitture secondarie e suoi affari privati. Nel 1438 adotta, come figlio, un giovane di nome Marte. Negli anni immediatamente seguenti, su consiglio del fratello Tommaso, apre una scuola di pittura nella sua città. Non sappiamo esattamente in che anno morì, probabilmente verso il 1450.
Infatti in quell'anno la sua vedova, Balda, chiese che l'adozione di Marte fosse giudicata nulla, per evitare che il giovane ereditasse il patrimonio. A Gubbio sono conservati, oltre alla sua prima opera, la "Madonna del Belvedere", eseguita a tempera su muro, il ciclo degli affreschi non datati in S. Agostino e in S. Francesco con "Storie della Vergine". Tra i dipinti su tavola oltre il polittico di Pietralunga, lo"Sposalizio di Francesco e Madama povertà" nella pinacoteca vaticana. Opere del Nelli si trovano in molte città: Assisi, Città di Castello, Fano, Urbino, Gualdo Tadino, Fabriano, Pietralunga, Roma e Gubbio dove nella chiesa di S. Agostino si trova sull'arco trionfale un grande affresco "Giudizio universale" (1424-1427) e la rappresentazione delle "Storie di S. Agostino" (1422); affreschi sono presenti anche nella chiesa di S. Domenico.
Talune affinità tra la sua arte e quella dei suoi vicini, quali i fratelli Salimbeni da San Severino e Gentile da Fabriano, si spiegano piuttosto con la somiglianza di ambiente e di correnti artistiche in cui si formarono,che non per reciproche relazioni. L'arte del Nelli deriva dalla miniatura: da quella locale per il colore, da quella francese per la forma. La Madonna del Belvedere in S. Maria nuova di Gubbio può definirsi una grande e festosa miniatura, dipinta sul muro quasi tutta a tempera, con tinte leggere rosee e celesti ravvivate d'oro, ed è una delle più attraenti pitture d'Italia di quel tempo, per la gaia armoniosa gamma coloristica.