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CICLo AGOSTINIANo inciso dai fratelli Klauber

Agostino ordinato sacerdote suo malgrado, da una Stampa dei fratelli Klauber

Agostino ordinato sacerdote suo malgrado

 

 

JOSEPH SEBASTIAN E JOHANN BAPTIST KLAUBER

1758

Biblioteca Nazionale di Madrid

 

Agostino ordinato sacerdote suo malgrado

 

 

 

Pochi artisti hanno immaginato una scena così drammatica. Tutto concorre a ottenere questo effetto: i personaggi, i loro gesti, le luci e le ombre, la vivacità del tratto, le architetture e le asimmetrie. Agostino è ritratto in piedi mentre cerca di abbandonare l'assemblea, ma viene trattenuto dalla gente. Un uomo a sinistra lo risospinge con forza, un mendicante si slancia verso di lui, donne, bambini si avvicinano e lo invocano. Valerio, sull'ambone, ha le braccia tese e domina il tumulto dell'assemblea che si rivolge ad Agostino perchè accetti. Valerio è circondato dai raggi dello Spirito Santo, inviati a illuminare le menti dei presenti. Varie scritte sono state predisposte che riguardano soprattutto il suo monastero a Ippona.

 

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1